di Redazione
Secondo l'Unicef, i bambini soldato in tutto il mondo sono 250 mila, di cui quasi la metà in Africa. Vengono usati in combattimento ma anche come sentinelle, spie, portatori, schiavi sessuali. In cambio dell'ubbidienza assoluta ricevono promesse di fama, onore, giustizia. Sono fedeli esecutori di ordini, affidabili, fedeli, di poche pretese e facilmente influenzabili. Camerun, Ciad, Repubblica Centroafricana, Niger, Nigeria e Sudan hanno firmato un accordo per fermare l'uso dei bambini soldato.
Enzo Nucci e' andato in Ciad per documentare nel reportage "Figli delle guerre" la smobilitazione di questi bambini soldato dopo che sono stati catturati dall'esercito regolare o si sono arresi. Nucci li ha seguiti dal momento in cui sono entrati nel centro di accoglienza dell'Unicef per trascorrere i 100 giorni necessari ad imparare u mestiere, a leggere e scrivere, fino a quando sono stati ricondotti nelle famiglie di origine, in lontanissimi e sperduti villaggi al confine con il Sudan.Il responsabile del programma di recupero è il medico triestino Marzio Babille.
Al giornalista hanno raccontato le loro speranze ed i loro incubi, le atrocità subite e commesse, il complesso codice d'onore che impone alle famiglie di mettere a disposizione della comunità questi ragazzi chiamati a difendere l'onore del clan ma anche il bestiame e gli sterili terreni. Spesso infatti sono proprio le famiglie a mandarli a combattere in cambio di piccole somme di denaro o di trattamenti favore nella distribuzione del cibo.Fino ad oggi sono 820 i bambini soldato restituiti alla vita civile ma la riduzione dei fondi a disposizione dell' Unicef rischia di mettere in discussione il cammino della speranza.
"Figli delle guerre", al TG3 Agenda del Mondo, sabato 20 novembre 2010 dopo il Tg3 della notte.