di Nicola Lofoco
Nella notte tra il 30 ed il 31 Maggio 2010 la “Freedom Flotilla”, una spedizione di navi organizzata da alcune Ong carica di aiuti umanitari per la striscia di Gaza, veniva attaccata dall’esercito israeliano. La giornalista Angela Lano era a bordo di una queste imbarcazioni, il cui obiettivo era rompere l’embargo israeliano contro Gaza. Un embargo che ormai ha letteralmente soffocato la popolazione palestinese della striscia, colpita da una crisi umanitaria senza precedenti. L’attacco provoca ben 9 morti e l’arresto di tutte le altre persone che si erano imbarcate sulle navi. Angela Lano ha un ricordo ben preciso e lucido di quei momenti:
“Ho un ricordo intenso. E’ stata un esperienza significativa e drammatica. Non ci aspettavamo di essere aggrediti in quel modo. Fino all’ultimo abbiamo sperato di arrivare a Gaza, e quell’attacco cosi virulento ed eccessivo è andato oltre le nostre previsioni. Essendo una Flotta con 700 persone su 6 navi, piena di giornalisti , politici e medici abbiamo pensato che ci avrebbero impedito di arrivare a Gaza con una specie di “muraglia”e che ci avrebbero costretto a tornare indietro. L’ipotesi peggiore era quella dell’arresto… ma non in quel modo cosi violento, con morti e feriti. Ci siamo trovati davanti un intero commando della marina israeliana che ha voluto esibire la sua forza”
Recentemente hai scritto un libro “ Verso Gaza. In diretta dalla Freedom Flotilla “. Per chi lo legge oggi è un modo efficace per capire cosa è successo in quei giorni…
“Infatti. La prima parte del libro è narrativa, ed è il racconto dell’assalto da parte dei militari israeliani. E’ un racconto realistico ed angosciante per il lettore. Nella prima parte sono io a raccontare cosa accadeva sulla Freedom Flotilla, nell’altra vi è il racconto di tutto quello che accadeva in Itali, fatto da mio figlio. Vi è quindi una vera doppia narrazione del dramma che stavamo vivendo. Tutte le altre parti sono la cronaca dell’allestimento della Freedom Flotilla, dagli inizi di Maggio sino ai primi di Giugno. E poi spiego nei dettagli il perché si era organizzata la Flotilla, che aveva l’obiettivo di rompere l’assedio a Gaza”.
Come mai l’idea di dividere il libro in queste due parti?
“ Vi era la necessità di raccontare cosa accadeva in Italia , cosa dicevano i media e come vivevano questa situazione la mia famiglia e quelle delle altre persone che erano con me. La doppia narrazione serve per far comprendere meglio al lettore non solo il nostro dramma, ma anche quello che si viveva a casa nostra.”
Dopo la vicenda della Flotilla, molti paesi hanno messo in crisi i rapporti diplomatici con Israele, condannando l’attacco fatto dalla marina israeliana. Quanto può durare ancora l’assedio a Gaza ?
“Quanto durerà ancora dipende dalle politiche dei vari paesi alleati di Israele , in particolare degli Stati Uniti. La prossima Freedom Flotilla sarà ancora più massiccia, forse di 15 navi. Qualunque sia la reazione di Israele, la Flotilla renderà sempre più chiaro a tutto il mondo l’effettivo stato di illegalità dell’assedio nei confronti della striscia di Gaza. Quanto concretamente questo si protrarrà non possiamo saperlo. Israele ha ancora il sostegno totale degli Usa, con il quale non sono riusciti a far ripartire il processo di pace, in quanto Israele ha rifiutato di cessare la costruzione di nuove colonie. Per finire l’assedio bisognerebbe contare concretamente sull’appoggio dell’ONU e del rispetto delle sue risoluzioni.