di redazione
La cronaca presa da altro non ha il tempo di tornare su vicende apparentemente passate. Eppure quelle rimangono là, paradossalmente immutate. Succede ad esempio per l’Aquila che a quasi due anni dal disastro attende ancora che venga avviata una vera ricostruzione. I suoi abitanti non si sono lasciati scoraggiare e hanno promosso, dando esempio che la democrazia partecipativa non solo esiste, ma funziona, una proposta di legge popolare che ha già visto affluire un buon numero di firme in poco tempo. Domani invece, il tema della ricostruzione mancata e del patrimonio culturale abruzzese verrà affrontato nel corso del convegno “L'Italia non può perdere L'Aquila: le obiezioni, le prospettive”, promosso dall’Associazione Bianchi Bandinelli. I lavori si articoleranno in quattro tavole rotonde che andranno ad affrontare i diversi aspetti del problema la sottovalutazione del rischio, l'Aquila da città a periferia, Istituzioni e servizi culturali al cittadino, il destino del patrimonio artistico.
E se convegni e tavole rotonde non dovessero bastare a scuotere gli animi, allora si ricorre alla documentazione video, tanto per far capire, a che ancora avesse dei dubbi, che realmente il tempo è come se si fosse fermato e la zona rossa continua ad essere tale, come tali rimangono i palazzi diroccati del centro storico.
Guarda il video pubblicato sul sito 3e32 girato dentro la zona rossa
Vai la disegno di legge popolare sulla ricostruzione