di Roberto Natale*
Non può bastare la doverosissima solidarietà a Gad Lerner per l’aggressione telefonica subita ieri sera da lui e dalle sue ospiti. Il comportamento del Presidente del Consiglio mostra con allarmante chiarezza a quali pericolosi estremi sia arrivato il rifiuto di rispettare l’essenza stessa del nostro lavoro di giornalisti, che è il diritto-dovere di porre domande. Silvio Berlusconi pratica la via dei videomessaggi (per definizione unilaterali) oppure quella delle incursioni telefoniche nelle trasmissioni sgradite (che, con tecnica collaudata, mette in atto verso la fine dei programmi, in modo da ridurre al minimo la possibilità di replica). Sfugge sistematicamente a quel confronto tra intervistatore ed intervistato che è la pratica in uso tra le istituzioni di tutti i paesi civili. E’ un inaccettabile tradimento del dovere di un uomo pubblico, un insulto ai giornalisti che cercano di fare il loro lavoro e ai cittadini che vogliono sapere. L’attacco ha raggiunto livelli tali da dover sollecitare l’attenzione delle autorità di garanzia: tanto più se si dovesse andare ad una competizione elettorale, che non si può affrontare a rischio permanente di rabbiose esondazioni.
* Presidente Fnsi