Orlando: "Il 13 febbraio e il 5 marzo sfileremo con i simboli dell’unità nazionale. Tricolore e Costituzione”

“Quella del 13 febbraio deve essere una grande giornata per la democrazia italiana con l’augurio che sia l’inizio di una era nuova nei rapporti umani e sociali e quindi politici fra uomini e donne in modo da arrivare ad una società coesa nei diritti e nelle aspettative”.  E’ l’augurio di Federico Orlando, Presidente dell’associazione Articolo 21, per la manifestazione organizzata dalle donne italiane a difesa della loro dignità. “Noi parteciperemo come Articolo 21 – ha continuato - ognuno con il proprio ideale politico ma senza bandiere di partito”.

L’associazione sarà presente in tutte le piazze italiane?
“Parteciperemo alle manifestazioni nelle città d’Italia in cui ci troveremo e daremo il nostro contributo affinché la battaglia del 13 febbraio continui per molto tempo, fino al conseguimento del risultato pieno”.

Sarà quindi anche un atto di ribellione verso una certa cultura che considera nuovamente il corpo delle donne come un oggetto da sfruttare?
“Noi ci ribelliamo non solo per le donne che vengono considerate schiave, ma anche per noi stessi. Perché  fino a quando durerà  questa cultura saremo considerati degli schiavisti e noi non vogliamo avere di questi marchi addosso”.

Per la manifestazione del 5 marzo prossimo si chiede a tutti di scendere in piazza non con le bandiere di partito, ma con la bandiera italiana e la costituzione. Lei cosa pensa di questa iniziativa?
“Prima di tutto mi auguro che anche la manifestazione del 13 febbraio sia una manifestazione senza bandiere, senza tessere, senza contrassegni di partito, ma con la Costituzione, con il tricolore, con l’inno nazionale, cioè con le cose che ci uniscono, che sono di tutti cioè di uomini e  donne di destra, di sinistra, di centro. Soltanto ciò che ci unisce deve essere manifesto e deve essere presente alla manifestazione per la Costituzione, così come alla manifestazione per la dignità femminile. Nella iniziativa di marzo promossa da Articolo 21 e da altre associazioni oserei dire patriottiche, c’è il desiderio di confermare così com’è la nostra Costituzione. Non perché la consideriamo un pezzo intangibile, da museo, per cui guai ad aprire i vetri altrimenti cade. No assolutamente. Ma perché i valori che questa Costituzione esprime costituiscono i presupposti per la nostra dignità di cittadini e di popolo moderno. Questo è il punto di partenza. Quindi qualsiasi riforma strumentale che il governo intendesse cercare di apportare, sarebbe rivolta ad utilità particolari ed immediate, distruggendo quei valori fondamentali e permanenti che costituiscono invece la stessa natura e la stessa qualità di un popolo. Noi riteniamo che l’articolo 41 possa restare benissimo così com’è, sia perchè non ha mai ostacolato la libertà di intrapresa, sia perché, come giustamente ha ironizzato qualcuno, la nostra economia non si è mai sviluppata attraverso la riforma della Costituzione. La Costituzione  non ha mai impedito la libertà di intraprendere. E poi c’è il fatto più importante. Non bisogna aprire varchi ad una revisione reazionaria della carta costituzionale che ci  potrebbe portare dove tentò di portarci già qualche anno fa un precedente governo di destra. In quel caso il popolo italiano capì e bocciò tutto nel  referendum confermativo”.

Mercoledì 9 febbraio, Ore 13,30, Sala San Claudio, RIUNIONE delle ASSOCIAZIONI per definire le modalità della MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA COSTITUZIONE DEL 5 MARZO 2011