di Nello Trocchia
La Corte Costituzionale ha bocciato il lodo Alfano, la legge salva-Berlusconi. La reazione del presidente del consiglio non si è fatta attendere: attacchi al capo dello stato Giorgio Napolitano accusato di essere di parte. Frasi che il primo ministro ha ripetuto più volte: “ E’ di sinistra”, giudizi severi anche sulla Consulta è “ un organo con giudici di sinistra”. Il solito Gasparri che sentenzia: " La corte? una sezione di partito". Libero delirio, insomma.
Per il giurista Stefano Rodotà la decisione della Consulta è " in linea con gli articoli della Costituzione come aveva indicato la grandissima maggioranza dei costituzionalisti italiani. Se non ci fosse questa drammatica distanza tra la cultura costituzionale e la cultura di questo governo si poteva evitare il lodo Alfano e questa sentenza. La Consulta ha giustamente restituito legalità a questo paese".
Un giudizio positivo anche da Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione che, però, lancia l'allarme. " E' stato già fatto un tentativo per limitare l'autonomia della Consulta nel 2005 quando la maggioranza modificò l'articolo che disciplina la Corte Costituzionale proponendo l'elezione di 4 giudici da parte del Senato Federale, creando una Corte di nomina politica. Questo disegno eversivo viene coltivato da parte della Lega e da Berlusconi e può essere nuovamente proposto. Nel programma di governo è previsto il varo del Senato federale, molti non si sono accorti del carattere eversivo di questa riforma che viene sostenuta anche da una parte dell'opposizione".
Ascolta l'intervista a Stefano Rodotà
Ascolta l'intervista a Ferdinando Imposimato