di Santo Della Volpe
“L’avvertimento contro di me era in realtà contro tutti coloro che si battono per la legalità a Fondi; contro tutti quelli che lottano contro le mafie in questa città”: parla Bruno Fiore. Segretario cittadino del PD a Fondi, portavoce del “Comitato permanente di lotta alle mafie” che da mesi si batte per dar seguito alla richiesta del prefetto di Latina , quella di sciogliere per infiltrazione mafiose il consiglio comunale di Fondi. Lunedì sera, sul finire della giornata alcuni personaggi ignoti, ma di cui si possono intuire i mandanti, hanno tentato di dare fuoco all’auto di Bruno e a quella di sua moglie. Parliamo di “tentativo” e di alcuni danni alle auto soltanto perché, sembrerebbe, il sopraggiungere di una vicina di casa ha “disturbato” gli attentatori. Fiore era da poco rientrato a casa, dopo l’ennesima riunione del Comitato di lotta alle mafie anche a seguito della “non-decisione”, pilatesca e grave, del Consiglio dei Ministri sul cosiddetto “caso Fondi”.
Dalle prime notizie sull’esame dei luoghi, con le due auto cosparse di liquido infiammabile, una tanica di 20 litri e l’innesco, si può “tirare un sospiro di sollievo” solo per la mancata esplosione delle auto con tutte le gravi conseguenze possibili per le altre auto e le abitazioni vicine.
Questo grave atto rappresenta l'ennesimo episodio che si aggiunge alla impressionante escalation di azioni criminali che da tempo Fondi subisce. Questa volta però, e la cosa ci sembra ancora più allarmante, si è voluto colpire un esponente politico impegnato in prima persona e con coraggio nella lotta contro le infiltrazioni mafiose che compromettono il nostro territorio; un uomo simbolo, cioè, di quel movimento cittadino spontaneo che si sta battendo per il ripristino della legalità a Fondi.
“La città è stordita, attonita, colpita da fatti come questi che indicano un livello di intimidazione che Fondi ,e direi questa provincia, non si sarebbe immaginato e, aggiungo, non si merita” dice ancora Bruno Fiore;” qui poi non c’è più nulla da dimostrare, la situazione di Fondi è chiara a tutti, cosa aggiungere alle pagine e pagine scritte dalla relazione del prefetto che aveva chiesto lo scioglimento del Consiglio Comunale?”
Forse il problema sta proprio nel fatto che quella denuncia del prefetto non ha avuto seguito…
“Certo, non posso, noi non possiamo che pensare ad un collegamento tra questo grave atto e l’impegno per la legalità e contro le mafie portato avanti in questi mesi. E soprattutto questa intimidazione sembra voler dimostrare in modo chiaro che dove il governo non interviene per ripristinare la legalità, dove un organo dello Stato come il Prefetto viene per più di un anno non ascoltato, se non smentito dallo Stato che rappresenta, ebbene, quando questo succede, le mafie alzano la testa….”
Come se si sentissero loro più forti e protette dall’assenza del governo?
“Non voglio arrivare a dire questo, ma di certo posso dire che qui a Fondi, come in tutti i territori dove si combatte contro le mafie, non ci sono zone franche, dove puoi stare in mezzo. Non ci possono essere tentennamenti, o di qua o di là, se non ti pronunci con la forza della legge per la legalità, mandi segnali negativi che altri, dall’altra parte raccolgono subito….”
La solidarietà però è stata forte, a Fondi e dalle forze politiche nazionali…
“Certo, la solidarietà nei miei confronti è stata forte e grande” dice ancora Bruno Fiore;” dal mio partito, da tutti gli esponenti nazionali, dalle istituzioni; il prefetto e le forze di polizia si sono subito riunite ed hanno cominciato le indagini, la risposta è stata forte. Nel giro di un pomeriggio, abbiamo organizzato una assemblea pubblica nell’Auditorium di Fondi con più di 250 persone e la partecipazione di Luciano Violante, un successo per Fondi. Ma il fatto è che noi restiamo qui, da domani si ricomincia la vita di tutti i giorni, le istituzioni, lo Stato non può lasciare i cittadini da soli, vogliamo la presenza di tutti, l’unità di tutte le istituzioni, la fermezza necessaria, come ha dimostrato il prefetto Frattasi di Latina. Fondi si aspetta ancora un intervento immediato e risolutore del governo”.
“ Ma questo atto colpisce tutte e tutti noi del Comitato, siamo tutti Bruno, oggi” scrive poi il Comitato Cittadino di lotta alle mafie di Fondi.“Colpisce però, crediamo di poter dire, tutte le cittadine e tutti i cittadini di questa città, del sud pontino e della provincia tutta, che non vogliono soccombere alla criminalità organizzata e pensano che si debba provare a cambiare le cose iniziando a non tacere più e fare ciascuno la propria scelta da che parte stare.
Siamo davvero preoccupati: la situazione è tale che chi denuncia politicamente il condizionamento malavitoso che grava sulla città deve temere ritorsioni, violenze, attentati?
Nell'esprimere forte e fraterna solidarietà a Bruno Fiore e alla sua famiglia, il Comitato intende far sapere che continuerà con maggior vigore e determinazione la battaglia contro tutti i poteri malavitosi e illegali che soffocano la città di Fondi. Una battaglia civile, ancor prima che politica, oggi più urgente che mai”.