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Rifugiati somali, sistemazione provvisoria in vista del tavolo tecnico
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di redazione

Rifugiati somali, sistemazione provvisoria in vista del tavolo tecnico Il bubbone alla fine è esploso, come era prevedibile che succedesse. Lo stupro avvenuto all’interno dell’ex ambasciata somala in via dei Villini, ha posto di fronte a tutti un problema concreto. In quello stabile vivono da anni tra le 150 e le 200 persone, messe ai margini, abbandonate, ma con un documento italiano fra le mani. Che quella struttura andava chiusa era chiaro, lo si sapeva da anni e ancora di più negli ultimi mesi, da quando, grazie all’azione instancabile della segretaria dell’associazione Migrare, Shukri Said la situazione era rimbalzata ampiamente a livello mediatico fino a oltrepassare i confini nazionali e a coinvolgere altre realtà associative presenti sul territorio. Tuttavia si è dovuta verificare la tragedia per arrivare alla ratio finale: struttura chiusa, rifugiati sgomberati. Si, ma con quali alternative?
Dapprima buttati per strada senza alcuna sistemazione e solo in un secondo momento, grazie alla mediazione messa in atto “dagli italiani” e un presidio sotto il Campidoglio, sistemati all’interno di ripari destinati a far fronte all’emergenza freddo. Ripari provvisori certo ma inadeguati come il sottopasso di Eur Fermi, che, se possibile, presenta addirittura delle criticità anche maggiori rispetto alla sistemazione presso l’ex ambasciata somala ( come documentato dalle foto pubblicate da Repubblica). O quello di via Malabranca, dove, raccontano i somali, avrebbero ricevuto minacce da parte degli ospiti già presenti.
Per questo anche ieri il gruppo di rifugiati, insieme a Shukri Said, ha nuovamente fatto ritorno in  Campidoglio, per un nuovo sit-in e l’ennesima trattativa con il Comune al fine di trovare soluzioni più congeniali. Soluzione, che con un po’ di fatica e grazie anche alla mediazione del consigliere del PD Daniele Ozzimo, alla fine è stata trovata, con la promessa però che trattandosi appunto di una soluzione provvisoria a breve la questione verrà affrontata nello specifico con un tavolo ad hoc tra la prefettura e le associazioni che hanno seguito la vicenda. L’appuntamento è già stato fissato per giovedì.
Ed è tornata ad insistere sull’opportunità di un tavolo tecnico tra comune e Prefettura, che affronti il tema dei profughi in generale e non solo la questione somali, anche la portavoce in Italia dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, Laura Boldrini che e' stata ascoltata in audizione al Senato dalla Commissione diritti umani.
Mentre oggi il senatore Pd Roberto Della Seta, membro della Commissione parlamentare straordinaria per diritti umani, annuncia un esposto alla procura di Roma nei confronti del Comune per aver trattato i somali come''barboni costringendoli a pernottare dentro il tunnel di una stazione della metro''. Una ''violazione del diritto internazionale''.

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