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Un altro morto alla Saras: si poteva evitare
di Danilo Sinibaldi
Nuovo incidente sul lavoro nella raffineria Saras di Sarroch, in provincia di Cagliari, di proprietà della famiglia Moratti. Un operaio - Pierpaolo Pulvirenti, trentenne, originario della Sicilia, dipendente di una ditta appaltatrice - è morto e altri due sono in gravi condizioni. Pulvirenti stava effettuando lavori di manutenzione all'interno di un impianto chiamato Dea, quando è stato investito da idrogeno solforato. Soccorso e condotto in ospedale, dove è stato rianimato, il giovane è purtroppo deceduto nella notte.
Immediatamente gli operai della raffineria hanno indetto uno sciopero di otto ore, dando vita a una manifestazione di protesta. La Saras di Sarroch, infatti, non è nuova a incidenti del genere. Nel maggio del 2009 tre operai persero la vita e altri due rimasero feriti mentre stavano eseguendo lavori di pulizia all'interno di una cisterna in un impianto di desolforazione: Daniele Melis, 29 anni, Luigi Solinas, 27 e Bruno Muntoni 56, morirono ognuno nel tentativo di salvare gli altri.
Non a caso il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, ha sottolineato la tragica somiglianza tra i due episodi: "La dinamica sembra ripetersi perché, a quanto apprendiamo, il lavoratore, morto poi nella notte, effettuava un'operazione di pulitura in un sito che pare non fosse stato bonificato".
Nei blog e sulle pagine facebook frequentate dagli operai della raffineria e dagli abitanti della zona, da tempo si mettono sotto accusa i protocolli di sicurezza, pare non rispettati a dovere, e la tendenza della società a ricorrere a ditte appaltatrici che, costrette a lavorare al ribasso, tendono poi a limare le risorse per la prevenzione degli incidenti. Viene da chiedersi se non sia per questo che nella maggior parte dei casi, le vittime sono proprio dipendenti di ditte esterne, sottopagati e con contratti a termine.
In questo senso Pierpaolo più che del lavoro è l'ennesima vittima del massimo profitto e delle scellerate politiche del lavoro portate avanti dal governo Berlusconi, con i tagli che hanno interessato anche gli ispettori dell’Inail e degli altri enti preposti ai controlli nelle fabbriche e nei cantieri. Una politica perfettamente riassunta nell’ormai famosa frase pronunciata qualche mese fa dal ministro dell’economia, Giulio Tremonti: “la legge 626 è un lusso che non possiamo permetterci”.
Un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo è stato aperto dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, Pili. Sull'episodio indagano i carabinieri che nella notte hanno già sentito due colleghi del giovane morto.
Immediatamente gli operai della raffineria hanno indetto uno sciopero di otto ore, dando vita a una manifestazione di protesta. La Saras di Sarroch, infatti, non è nuova a incidenti del genere. Nel maggio del 2009 tre operai persero la vita e altri due rimasero feriti mentre stavano eseguendo lavori di pulizia all'interno di una cisterna in un impianto di desolforazione: Daniele Melis, 29 anni, Luigi Solinas, 27 e Bruno Muntoni 56, morirono ognuno nel tentativo di salvare gli altri.
Non a caso il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, ha sottolineato la tragica somiglianza tra i due episodi: "La dinamica sembra ripetersi perché, a quanto apprendiamo, il lavoratore, morto poi nella notte, effettuava un'operazione di pulitura in un sito che pare non fosse stato bonificato".
Nei blog e sulle pagine facebook frequentate dagli operai della raffineria e dagli abitanti della zona, da tempo si mettono sotto accusa i protocolli di sicurezza, pare non rispettati a dovere, e la tendenza della società a ricorrere a ditte appaltatrici che, costrette a lavorare al ribasso, tendono poi a limare le risorse per la prevenzione degli incidenti. Viene da chiedersi se non sia per questo che nella maggior parte dei casi, le vittime sono proprio dipendenti di ditte esterne, sottopagati e con contratti a termine.
In questo senso Pierpaolo più che del lavoro è l'ennesima vittima del massimo profitto e delle scellerate politiche del lavoro portate avanti dal governo Berlusconi, con i tagli che hanno interessato anche gli ispettori dell’Inail e degli altri enti preposti ai controlli nelle fabbriche e nei cantieri. Una politica perfettamente riassunta nell’ormai famosa frase pronunciata qualche mese fa dal ministro dell’economia, Giulio Tremonti: “la legge 626 è un lusso che non possiamo permetterci”.
Un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo è stato aperto dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, Pili. Sull'episodio indagano i carabinieri che nella notte hanno già sentito due colleghi del giovane morto.
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