di Redazione
Oggi alle ore 6:45 "Uno Mattina" dedicherà spazio al tema degli infortuni sul lavoro con la testimonianza in studio della signora Debora Spagnuolo, rimasta vedova proprio a causa di un incidente avvenuto sul posto di lavoro. In studio interverrà Monsignor Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni mentre, in collegamento da Venezia, Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo21. In un appello al mondo dell'informazione che ha tra i primi firmatari Marco Bazzoni, operaio fiorentino la cui azione quotidiana di denuncia ha indotto la Commissione europea ad aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia per non aver rispettato le norme sulla sicurezza, abbiamo scritto: "Non chiamate più le morti sul lavoro con il termine "morti bianche" e "tragiche fatalità". Sono due termini che ci offendono, e offendono in particolar modo i familiari e la memoria dei morti sul lavoro. Queste morti non sono mai dovute al fato o al destino cieco e beffardo, ma perchè, in molti luoghi di lavoro, non vengono rispettate neanche le minime norme per la sicurezza sul lavoro. Queste non sono "morti bianche", quasi fossero candide, immacolate, innocenti, ma sono morti sporche, anzi sporchissime!!! In queste morti c'è sempre un responsabile, a volte più di uno. E' anche partendo dal linguaggio che si combatte una battaglia di prevenzione e per la sicurezza. E chiediamo ai mezzi di comunicazione anche di tornare ad accendere i riflettori su questo bollettino di guerra quotidiano. Affinchè il tragico contatore dei morti, degli infortunati, degli invalidi si possa finalmente arrestare".
ULTIM'ORA: Nelle ultime ore Rassegna.it e il sito del quotidiano Liberazione hanno sottoscritto l'appello pubblicandolo con sul loro sito internet.
FIRMA L'APPELLO: "Non chiamatele più morti bianche"
Morti sul lavoro: il messaggio di Napolitano, "Non sono tragiche fatalità"- di Giuseppe Giulietti / Procura Nazionale per gli Infortuni sul lavoro. Intervista a RAFFAELE GUARINIELLO - di Santo Della Volpe /Anche le donne muoiono sul lavoro. Presentato il Calendario Anmil, Inail e Miss Italia