di Giuseppe Giulietti*
Un manipolo di parlamentari berlusconiani ha proposto di istituire una commissione per esaminare i testi di storia ed eliminare le faziosità, cioè quello che non piace al capo supremo, in altri tempi si sarebbe detto al duce. In ogni caso si tratta di un progresso rispetto al passato, quando si accendevano direttamente i roghi per bruciare le streghe e gli autori considerati demoniaci. Per aiutare i neoinquisitori del Miniculpop, ribattezzato Minzulpop, ci permettiamo di suggerire loro alcuni temi da espungere a prescindere: la Costituzione, la Resistenza, l’antifascismo, la rivolta di Spartaco, la lotta alla mafia, il 25 aprile, il primo maggio, Francesco d’Assisi, perchè ha detto cose strane sulla povertà, i Vangeli, perchè puzzano di vetero-moralismo giustizialista, gli illuministi per via di quelle follie sulla divisione dei poteri. Sarà infine espunto dai testi qualsiasi riferimento alle rivoluzioni francese e americana, perché comunque non è il caso di mettere in giro altre stranezze sul principio di uguaglianza e sulla libertà della informazione da ogni censura.
La commissione, stando ad indiscrezioni in nostro possesso, sarà presieduta dal professor Lele Mora, della Libera Università delle Orfanelle di Santa Nicole. Esauriti i suoi lavori, procederà a sopprimere i libri di testo in quanto tali, perchè comunque non sarà possibile acquistare tutti gli insegnanti e tutte le case editrici. Poi, purtroppo, ci sono anche quei maledetti che danno lezioni di storia sulla rete: in questo caso si potrebbe pensare di istituire delle guardie di Arcore per sequestrare computer, telefonini, call center e anche i piccioni di piazza San Marco perchè all’occorrenza potrebbero trasportare le pagine strappate dai libri di Satana.
Al di là di ogni ironia, resta comunque la gravità di aver solo pensato e scritto una legge che si propone di estendere le liste di proscrizione e la censura anche ai libri testo e alla scuola pubblica. Se e quando inizierà la discussione, sarà il caso di riservare loro lo stesso trattamento che è stato riservato alla prescrizione breve e greve, non bisognerà dargli respiro, sarà necessario reagire mettendo insieme tutte le associazioni che si battono per la libertà della cultura, dell’informazione, dell’insegnamento, della ricerca, valori insopprimibili ed essenziali e per chi ancora si riconosce nella Costituzione.
Questa proposta se la dovranno letteralmente rimangiare e comunque, se e quando dovesse essere approvata, sarà bene dire, sin da oggi, quello che abbiamo detto contro la legge bavaglio: “In ogni caso daremo sempre tutte le notizie, in ogni caso difenderemo la nostra libertà e il diritto dei cittadini a scegliere tra libri diversi. Tra i vostri bavagli e la Costituzione, rispetteremo sempre e comunque la Costituzione”.
A proposito di ostruzionismo parlamentare, vogliamo ringraziare il parlamentare Antonio Boccuzzi, operaio della Thyssen, che stanotte, riprendendo una citazione del vecchio Giolitti, ha così liquidato la legge porcata sulla prescrizione: “Quando sono nell’aula del tribunale di Torino per il processo sulla strage accaduta nell’azienda dove lavoravo, leggo sempre la scritta ‘La Giustizia è uguale per tutti’, ma quando guardo i banchi di questo governo penso che ad alcuni si applicano, per gli amici si interpretano, per altri direttamente si eludono…”
Bene, impediamo che dopo aver regalato la prescrizione breve al loro padrone, vogliano ora infliggere la proscrizione anche ai libri di testo.
* pubblicato su www.ilfattoquotidiano.it
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