Processo breve: nuova ciambella di salvataggio per il naufrago Berlusconi

Dopo due giorni, è arrivata. La Proposta di Legge sul processo breve è stata depositata, dopo due giorni di attesa, in Senato. Le prime firme sono quelle di Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, la mente quella di Nicolò Ghedini. E chi pensava che l’incontro Fini-Berlusconi avesse spazzato via l’ipotesi che il provvedimento potesse non riguardare il premier, ma solo la ragionevole durata del processo penale, è stato smentito. La chiave di volta è tutta nell’ultimo comma dell’ultimo articolo (il terzo): dopo le indicazioni sulla pubblicazione in Gazzetta, infatti, vengono aggiunte due righe in cui si dice che “le disposizioni dell’articolo 2 si applicano ai processi in corso […] ad eccezione di quelli che sono pendenti avanti alla Corte d’Appello o alla Corte di Cassazione.” Tradotto, quelli in primo grado o in fasi precedenti. E quali sono le disposizioni dell’articolo 2? In sostanza, quei processi per reati con pena inferiore a dieci anni, che dureranno oltre due anni per grado, andranno in prescrizione. Con alcune eccezioni: quelle per cui l’opinione pubblica si sarebbe indignata (mafia, terrorismo, pornografia minorile); quelle per cui la Lega gongola (reati legati all’immigrazione, messi sullo stesso piano della pornografia minorile). Ovviamente, non rientrano fra le eccezioni i reati dei quali è accusato Silvio Berlusconi. L’ennesimo tentativo di salvataggio che chiude, oltretutto, qualunque possibilità di dialogo sul tema, lanciato dal primo articolo della proposta di legge, del “processo breve”, per cui un cittadino può chiedere l’indennizzo laddove un procedimento che lo coinvolge duri più di due anni per grado. Dalle opposizioni, Antonio Di Pietro si dice pronto al referendum, mentre la capogruppo PD a Palazzo Madama Anna Finocchiaro, raccontano le cronache, avrebbe lanciato il testo di legge contro la porta della sala Maccari…