E' slittato infine alle 20 di questa sera il voto in Commissione vigilanza Rai sul regolamento per i referendum di giugno. Alla notizia, la folla che si era riunita in sit-in oggi alle 14 ha levato un coro di proteste. "Oggi è il 3 maggio ed è la giornata internazionale per la libertà dell'informazione - così Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 durante il sit-in  -, e siamo qui per chiedere alla Rai che finisca l'oscuramento mediatico dell'informazione sui referendum". Ma la pressione esercitata dall'esterno dalla folla, numerosa e rappresentativa delle tante anime che hanno fortemente voluto e promosso i referendum ( comitati, associazioni, partiti) non è stata sufficiente.
Alla fine ad avere la meglio è stata la richiesta di Giorgio Lainati, Pdl, vice presidente della Commissione che ricordando che in Aula alla Camera c'erano le votazioni sul dl antiscalate ha chiesto a Zavoli un rinvio o la verifica del numero legale, mancante appunto, viste le assenze della maggioranza.
Un ritardo che viene bollato come inaccettabile da più parti: “ E' evidente ormai il boicottaggio da parte del centrodestra che non vuole il varo del regolamento. Ma sia chiaro – aveva commentato anche oggi il Sen. Vincenzo Vita- che la Rai non ha alibi di nessun genere perché' la legge sulla par condicio esiste in ogni caso, regolamento o no".
Sale la rabbia dei comitati e si moltiplicano le reazioni. Il leader dell'IdV Antonio Di Pietro lancia un appello che suona quasi come un ultimatum: “E' l'ultimo appello che facciamo alla Commissione parlamentare di Vigilanza Rai affinché' si assuma le proprie responsabilità' di fronte al diritto dei cittadini di essere informati sui quattro referendum del 12 e 13 giugno. Altrimenti se ne vadano a casa”. E mentre i Verdi annunciano un esposto in procura, il Radicale Beltrandi ha deciso di occupare la Commissione ad oltranza, come atto di protesta non violenta.
Un nuovo presidio democratico è stato riconvocato per questa sera alle 20.00.