di Paola Barbati
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Da Tripoli arriva una nuova fatwa, che ci preoccupa un po’ di più di quella lanciata dall’Imam di Segrate a SEL a causa dell’omosessualità di Vendola. Viene annunciata dopo il raid aereo della NATO a Marsa el- Brega che ha provocato sedici morti tra cui undici Imam, e una cinquantina di feriti. A lanciare l’appello per la morte di almeno 1000 persone per ogni Imam ucciso nel raid è Noureddin al-Mijrah, un altro Imam, che indica anche i paesi da colpire : Italia, Francia, Danimarca, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti.
La fatwa è stata lanciata durante la conferenza stampa del portavoce del governo di Tripoli, Mussa Ibrahim, e anche se qualcuno la giudica un estremo tentativo di intimidazione del regime di Gheddafi, non si può fare a meno di chiedersi se quest’ondata di odio non potesse essere evitata. Quello che più sembra risaltare è il fallimento del ruolo della diplomazia, che è stata evidentemente confusa con la piaggeria e il servilismo verso dittatori sanguinari, prima accolti come amici e subito dopo, in illogica successione combattuti con le armi. A pagare queste incapacità potrebbero essere, come spesso è accaduto, cittadini innocenti.