di Giuseppe Giulietti*
“E ora occupate tutte le tv, non voglio storie, altro che par condicio, chiamate tutti a raccolta, devo comparire ovunque, e chi se ne frega dell’Autorità di garanzia, se ci sarà da pagare qualche multa pagheremo, andrò a Napoli, a Milano, a Cagliari e così porterò i candidati dentro tutti i Tg, la signora Lei si schieri e dia disposizioni, senza tante storie, ci giochiamo tutto, non voglio storie, usate tutti i mezzi possibili, scovate nelle vite private dei candidati, e se non troverete nulla, inventate qualcosa, e comunque chiamateli sempre i candidati comunisti, quelli dell’estrema sinistra, gli amici dei centri sociali…”. Non ci vuole molta fantasia ad immaginare cosa abbia detto Berlusconi ai suoi fedelissimi e quale piano abbia preparato per tentare di vincere, con qualsiasi mezzo, i ballottaggi e in particolare quelli di Milano, Napoli e Cagliari, quelli che teme di più per molteplici ragioni.
Tenterà, in primo, luogo di applicare lo schema di sempre: l’occupazione delle piazze mediatiche a cominciare da quelle del polo Raiset. Proprio questo è stato il tema di una delle riunioni che hanno impegnato i fedelissimi del cavaliere , convinti o comunque costretti a credere che l’apparizione del loro sovrano possa risolvere e nascondere le crepe che stanno minando la destra berluconiana e l’alleanza con una Lega sempre più incattivita.
Nessuno degli stipendiati, per altro, ha avuto il coraggio di dirgli che forse è stato proprio il suo faccione ad essere respinto dagli italiani, persino nel feudo di Arcore. L’obiettivo sarà quello di convincere i dormienti, di reclutare gli astensionisti, di tentare il recupero finale, una di quelle volate che tante volte hanno premiato Berlusconi. Non sarà facile ripetere i successi di un tempo, ma ci proverà con grinta, con rabbia, con cattiveria inaudita. Guai a sottovalutare quello che accadrà nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Per l’ennesima volta la partita si giocherà sulle piazze reali e su quelle mediatiche: per questo abbiamo deciso, come Articolo 21, di promuovere per giovedì, all’ora di pranzo, davanti alla sede dell’Autorità di garanzia delle comunicazioni, a Roma, una conferenza stampa per chiedere all’arbitro di fare la sua parte, di non aspettare l’ultimo giorno, di imporre da subito le misure di riparazione ed i tempi compensativi , di non consentire che i ballottaggi possano essere alterati dai brogli mediatici. Per non parlare dei referendum letteralmente oscurati o resi incomprensibili.
Vi chiediamo di segnalare qui, o al sito di Articolo 21, tutte le violazioni che si consumeranno sia nelle tv del polo Raiset, sia nel settore dell’emittenza privata, con particolare riferimento alle città di Milano, Napoli e Cagliari, dove, a quanto ci è stato segnalato, si consumeranno le violazioni più clamorose. Provvederemo noi stessi a trasfomare le vostre segnalazioni in esposti e denunce da presentare alle autorità competenti.
“Nonostante le tv ha preso una bella mazzata”, ci ha detto stamane un vecchio amico, ma senza le tv, aggungiamo noi, la batosta sarebbe stata clamorosa e definitiva. Sarà bene non dimenticarlo e compiere davvero ogni sforzo perchè a Napoli, a Milano, a Cagliari e in tante altre piazze si possa festeggiare anche e soprattutto tra due settimane.
* Pubblicato su "Il Fatto Quotidiano"
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