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Referendum, un altro passo avanti verso la democrazia. Tutti al voto 12, 13 giugno
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di Santo della Volpe

Referendum, un altro passo avanti verso la democrazia. Tutti al voto 12, 13 giugno

Erano elezioni amministrative, ma il segnale spedito dagli italiani a palazzo Chigi e' stato chiaro ed univoco: dentro tanti messaggi, tra i quali uno dei piu' forti era gia' visibile nelle celebrazioni dell'Unita' d'Italia, ma anche nella manifestazione per la Costituzione dello scorso 12 marzo. Gli italiani tengono saldo il timone delle Istituzioni repubblicane, difendono i diritti-doveri che  sono rappresentati dalla Magistratura e dalla Costituzione, dalla Libera informazione e dalle Forze Armate, dal Parlamento e dalla  Politica, quella con la P maiuscola. Ed anche dal Referendum, come forma di espressione democratica dei cittadini.
E di fronte agli attacchi continui del Presidente del Consiglio alle Istituzioni democratiche, in particolare Costituzione e e Magistratura, hanno risposto bocciando le urla ed i latrati al cielo di Berlusconi, compreso quelli urlati al recente G8, che tanta ironia e vergogna hanno suscitato in Italia, a Milano come a Napoli. Gia' tutto questo era nei fatti sancito dal gradimento, altissimo, del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,per la sua persona certamente, ma anche per l'istituzione che rappresenta, l'arbitro che gli italiani vedono ogni giorno al lavoro e di cui hanno bisogno.
Ora tocca ai Referendum del 12 giugno prossimo: di fronte ai trucchi per vanificarlo, le finte moratorie sul nucleare,i tentativi di non parlare di acqua pubblica o di legittimo impedimento, si celano i mezzucci della politica di basso livello, quella bocciata dai cittadini in queste elezioni amministrative: la bella politica dice che se piu' di un milione di cittadini ha chiesto di sottoporre al voto popolare quelle leggi sul nucleare ,sull'acqua privatizzata e sulle leggi ad personam rappresentata da quella sul legittimo impedimento, e' giusto che tutta la nazione si pronunci e si esprima. Che si vada al voto, ma in modo consapevole: per questo e' necessario che l'Informazione tutta si mobiliti per chiedere che si facciano servizi Tv e giornalistici che spieghino qual'è la posta in gioco. Senza drammi e sotterfugi, semplicemente raccontando quel che succede con quelle leggi e quel che potrebbe accadere se fossero abrogate. Un diritto elementare che ,ad esempio, la vicina Svizzera ci fa vedere quasi annualmente. Tocca alla RAI soprattutto mettere in campo  gli argomenti e spiegarli bene.
Prolungando le trasmissioni di approfondimento e dibattito ,anche se queste devono chiudere per contratto ad inizio giugno, o programmando delle trasmissioni speciali con le collaudate strutture di quelle trasmissioni. Dalle tribune  dei Servizi Parlamentari, a Ballaro', da Anno Zero a Linea Notte del TG3 sino agli speciali del TG2 e, ovviamente, a Porta a Porta . Perché democrazia e' anche e soprattutto questo: aprire le menti e allargare gli spazi di comprensione della realtà sulle scelte che ci toccano come cittadini. Non chiudere trasmissioni, ma aprire  discussioni e spazi.  I cittadini, giovani e meno, sanno che oggi ,dopo le elezioni amministrativi, e' sotto gli occhi di tutti la richiesta di "aria nuova e libera" , che significa un'epoca di nuova
apertura alla libertà di informazione, di discussione e di decisione.
Vedremo se tutto questo sarà realizzato già con i prossimi Referendum.
Ma intanto, con i Social Network, da Twitter a Facebook, dagli SMS alle E-Mail e' gia' necessario far circolare i materiali di discussione e di approfondimento sui quesiti dei referendum. Senza preconcetti ideologici, ma con chiarezza. Spiegando, con l'aiuto dei tecnici e delle persone piu' attrezzate di dati, e scientifici ed economici, perché e per cosa si va a votare. Gli italiani hanno dimostrato che di fronte a messaggi chiari e precisi ,sanno scegliere, sanno dire come la pensano. E nella chiarezza delle spiegazioni dobbiamo anche dire perché', oggi più che mai, e' andando a votare che si fa un altro passo in avanti per un altro messaggio di democrazia lanciato a Palazzo Chigi ed al suo momentaneo inquilino. Vogliamo contare, vogliamo aria nuova ,fresca e pulita, senza mezzucci e sotterfugi, senza corruzione delle persone, dell'ambiente e del pensiero. Un'aria nuova e libera. Ora anche e soprattutto con i Referendum del 12 giugno.


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