Articolo 21 - CULTURA
Dal Valle occupato la sfida: occupiamo un teatro in ogni città!
di Bruna Iacopino
Non hanno alcuna intenzione di mollare gli occupanti del Teatro Valle, anzi... alla vigilia della verifica per la tenuta della maggioranza, come richiesto dal Capo dello Stato, lanciano una sfida: occupiamo un teatro in ogni città! Lo fanno nel settimo giorno di occupazione attraverso un comunicato diramato alla stampa. La necessità di un contagio del genere, quale preambolo ad una vera rivoluzione culturale capace di scardinare una volta per tutte la fase di stagnazione attuale, era stata auspicata da Andrea Camilleri in uno dei primi interventi serali e loro, gli artisti e i tecnici che hanno reso possibile l' “esperimento Valle” avevano fatta proprio questa sorta di appello, forti della solidarietà di esperienze analoghe nell'area capitolina: dall'ex-cinema Palazzo al Teatro del Lido di Ostia. “In questi giorni il Valle occupato è un cantiere aperto.” Si legge nel comunicato. “Ripartiamo da qui, da questa Valle occupata per sperimentare forme nuove del fare politica. Siamo qui per immaginare e costruire insieme il Teatro che vorremmo. Per progettare nuovi modelli possibili di sistema culturale, per rivendicare diritti e garanzie di reddito. Siamo qui per diventare protagonisti nelle scelte politiche che riguardano il nostro settore, il nostro lavoro, le nostre vite.”
Ferve dunque l'attività dentro il teatro, dalla banale ma indispensabile manutenzione, comprese attività di pulizia, alle assemblee quotidiane, aperte a chiunque voglia partecipare, fino agli spettacoli serali pieni zeppi di interventi, musica, performance... tanto, addirittura troppo, per una struttura che si sta autogestendo e autofinanziando, ma resa possibile grazie alla disponibilità volontaria di tanti uomini e donne, volti noti e meno noti, della scena teatrale, del mondo del cinema, della musica. Fitta serie di assemblee quelle prevista per questa settimana già a partire dal pomeriggio di oggi, fino ad arrivare a sabato quando il tema di discussione sarà interamente dedicato al futuro del Valle. E, in previsione per i prossimi giorni ci sono anche workshop e visite guidate, oltre al programma serale capace ogni volta di stupire. Per stasera si attendono Cinzia Leone e Luca Barbarossa, solo per citarne alcuni, mentre domani dovrebbe intervenire Moni Ovadia.
Vanno avanti senza paura e senza retrocedere di un millimetro, mentre c'è chi si propone di dare il cambio e chi invece coglie fa proprio il contagio e annuncia una manifestazione davanti al Duse di Bologna, per restituire alla collettività anche quello spazio.
Il tutto, nonostante, lamenta qualcun altro, il silenzio dei tg sull'intera vicenda.
Ferve dunque l'attività dentro il teatro, dalla banale ma indispensabile manutenzione, comprese attività di pulizia, alle assemblee quotidiane, aperte a chiunque voglia partecipare, fino agli spettacoli serali pieni zeppi di interventi, musica, performance... tanto, addirittura troppo, per una struttura che si sta autogestendo e autofinanziando, ma resa possibile grazie alla disponibilità volontaria di tanti uomini e donne, volti noti e meno noti, della scena teatrale, del mondo del cinema, della musica. Fitta serie di assemblee quelle prevista per questa settimana già a partire dal pomeriggio di oggi, fino ad arrivare a sabato quando il tema di discussione sarà interamente dedicato al futuro del Valle. E, in previsione per i prossimi giorni ci sono anche workshop e visite guidate, oltre al programma serale capace ogni volta di stupire. Per stasera si attendono Cinzia Leone e Luca Barbarossa, solo per citarne alcuni, mentre domani dovrebbe intervenire Moni Ovadia.
Vanno avanti senza paura e senza retrocedere di un millimetro, mentre c'è chi si propone di dare il cambio e chi invece coglie fa proprio il contagio e annuncia una manifestazione davanti al Duse di Bologna, per restituire alla collettività anche quello spazio.
Il tutto, nonostante, lamenta qualcun altro, il silenzio dei tg sull'intera vicenda.
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