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Lo sciopero dei calciatori di serie A è un insulto alla dignità del lavoro
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di Marco Bazzoni*

Lo sciopero dei calciatori di serie A è un insulto alla dignità del lavoro

Mentre il governo Berlusconi è troppo impegnato  per trovare la soluzione per cancellare o ridurre  il contributo di solidarietà, per i redditi sopra  90 mila euro, in modo da fare contenti tanti  parlamentari e calciatori di serie A che di  questo contributo non vogliono proprio saperne,  c'è un dramma in Italia di cui nessuno parla, un  dramma che ogni anno fa oltre 1000 morti, un  dramma troppo spesso sottovalutato, ed è quello  delle morti sul lavoro, chiamate ancora da  troppi, ipocritamente e vergognosamente "morti bianche". Dovrebbero essere chiamate con il  loro vero  nome, cioè omicidi sul lavoro, come venivano chiamate negli anni 60. Lo so è un termine duro ma sicuramente più realistico. E mentre i lavoratori continuano a morire, i  calciatori sono arrivati a fare uno sciopero, con  rinvio dell'inizio del Campionato di Serie A, a data da destinarsi. Prima li chiamavano miliardari, oggi milionari: è  cambiato il nome, ma non la sostanza. Questi ricchi qua, che guadagnano milionate di  euro ogni anno, per tirare dei calci ad un  pallone, e che quando, chiamati a dare il loro  contributo, in una situazione gravissima di crisi  dicono NO , farebbero bene a darsi una calmata,  perchè chissà, prima o poi potrebbero essere i  tifosi a scioperare, lasciando gli stadi vuoti,  così di soldi ne prenderebbero molti, ma molti di meno. Vorrebbero firmato il contratto collettivo come  tutti i lavoratori, e che da questo accordo ci  sia escluso il contributo di solidarietà e il  fuori rosa, e quando leggo ciò mi stupisco, non  avevo mai saputo che il "gioco del calcio" fosse  un lavoro vero e proprio, non a caso lo chiamano gioco. A pretenderlo non solo i giocatori dei serie  minori, ma i giocatori di serie A, cioè i  "professionisti" che con tutti i milioni che  guadagnano, anche se smettessero di giocare dopo  qualche anno, vivrebbero di rendità a vita. Mentre chi lavora in fabbrica, nei campi, nei  cantieri edili e autostradali, chi fa  manutenzione, guadagna un misero stipendio da  mille euro al mese per mantenere la sua famiglia,  e molte volte non fa neppure ritorno a casa,  perchè è morto sul lavoro, perchè nella sua  azienda non si rispettavano le minime norme di sicurezza sul lavoro. E c'è chi, come il Ministro La Russa li difende  pure i calciatori di serie A, tanto da dire: "ho  visto scioperi politici organizzati dalla  Triplice sindacale che avevano assai meno  argomenti di quei pochi che hanno i calciatori  per scioperare" e continua: "sciopero scandaloso quello della Cgil". Tutti gli argomenti sono buoni per questo governo  per attaccare la Cgil, che è l'unico sindacato in  questo paese che fa ancora quello per cui è nato, cioè difendere i  lavoratori. Cisl e Uil non si capisce più sinceramente che  ruolo abbiano, e mi stupisco francamente che i  suoi iscritti non se ne siano ancora accorti. Lo sciopero dei calciatori di serie A è un insulto alla dignità del  lavoro!!! Con tutti i danni che questo Governo ha fatto,  tra cui i vergognosi attacchi ai diritti del  lavoro e della sicurezza sul lavoro, dopo questa  manovra lacrime e sangue, anche molti elettori  del centrodestra hanno finalmente aperto gli  occhi, tanto che nei sondaggi Pdl e Lega sono in  fortissimo calo....ed era anche l'ora!!! Poi c'è chi come Sacconi che dice: L'articolo 18  dello Statuto dei lavoratori "non è stato toccato". Però nel frattempo nella manovra economica è  stato inserito un articolo, che fa si che i  contratti aziendali possano derogare ai contratti  nazionali, su tutto cio' che definisce  l'organizzazione della produzione e del lavoro  fino all'articolo 18, tradotto significa dare  liberta alle aziende di licenziare, tranne per i licenziamenti  discriminatori. Come dimenticare poi un decreto molto caro al  Ministro Sacconi, cioè il Dlgs 106/09 (decreto  correttivo al Testo Unico per la sicurezza sul  lavoro), che ha dimezzato, tra l'altro le  sanzioni ai datori di lavoro, dirigenti e  preposti, sostituendo in alcuni casi l'arresto  con l'ammenda, la famosa salva-manager, che è  "uscita dalla porta per rientrare dalla  finestra", la proroga di 90 giorni per il  documento di valutazione dei rischi per le nuove  imprese, l'aumento delle sanzioni (seppur di  poco) per i lavoratori, la vergognosa campagna  per la sicurezza  del Ministero del Lavoro, che  colpevolizzava i lavoratori con uno slogan  "Sicurezza sul lavoro, la pretende chi si vuole  bene", come se chi muore o si infortuna sul lavoro non si volesse bene. Ma io e l'Ing Marco Spezia non siamo stati di  certo a guardare e a Ottobre del 2009 abbiamo  fatto una denuncia, sia alla Commissione Europea,  che al Parlamento Europeo, sulle difformità di  alcuni articoli del Dlgs 106/09 rispetto alla direttive Europee:

http://www.rassegna.it/userdata/custom/pdf/rassegnasindacale/petizione.pdf?

E dopo 2 anni, il progetto di messa in mora,  verrà votato dal Collegio dei Commissari Europei  entro il mese di Settembre, cioè, tradotto  significa che molto probabilmente la Commissione  Europea avvierà una procedura d'infrazione contro  l'Italia, per violazione di alcuni articoli della  direttiva europea per la sicurezza sul lavoro 89/391/CEE.

* Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze
Email:
bazzoni_m@tin.it


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