di Vincenzo Vita
Nel farci gli auguri di Buon Anno esprimiamo un desiderio sincero, sul piano politico: si ricostituisca una vera alleanza di centrosinistra. Oggi all’opposizione. Domani al governo. E’ indispensabile ricostituire una trama diffusa di relazioni, trovando il modo di mettere insieme partiti, associazioni, rappresentanti dei movimenti. Titolo provvisorio: Rete 2010. Per occuparci di lavoro: perso, precario, nero. Di diritti e di libertà. Di cittadinanza, nell’era digitale. Ovviamente, di legalità. In simile agenda, ma solo ad un certo punto delle priorità, sta il tema delle riforme istituzionali, che non può diventare il tormentone autoreferenziale di sempre. E, comunque, si dica un no secco e definitivo a vergognose proposte di legge ‘ad personam’.
Un passaggio chiave è costituito dalle elezioni regionali e, prima ancora, dalla scelta dei candidati presidenti. Finirà la ‘taranta’ pugliese? Con la scelta unanime di Vendola, dopo il ritiro (annunciato) di Emiliano; o con le primarie? Si decida, però. Non c’è tempo, scriveva un famoso matematico. Questo vale anche per il Lazio. E per gli altri territori.
Lo strumento delle primarie è la strada maestra in una stagione in cui è indispensabile ri-motivare le coscienze, le soggettività disperse, i differenti luoghi del far politica, mettendosi nella testa che da tempo la ‘forma-partito’ classica ha perso il primato detenuto per circa cento anni. Una buona politica un po’ meno partitica: è forse la prima ricetta dell’Anno Nuovo.