Articolo 21 - ESTERI
Quasi guerra tra Turchia e Iran
di redazione
26 soldati turchi uccisi nella regione orientale di Hakkari, 22 feriti. E’ questo il bilancio provvisorio di numerosi attentati compiuti da terroristi curdi del Pkk. La reazione turca è stata immediata: i soldati di Ankara poco fa sono entrati in territorio iracheno, inseguendo i guerriglieri di Ocalan. Non si tratta ancora di una escalation oltre i limiti consentiti dagli equilibri regionali, ma la durezza del colpo è tale da far capire che la partita non finisce qui.
La recrudescenza terroristica curda in Turchia risale ad agosto, cioè ai giorni successivi alla rottura tra Ankara e Damasco sulle carneficine in Siria. Siccome Ocalan in passato è stato gradito ospite di Assad padre, molti osservatori regionali hanno sottolineato che il vecchio amore può essere riesploso tra Ocalan e Assad figlio. I guerriglieri curdi sono stati per anni un’arma usata per destabilizzare regimi vicini. E se la Siria, disperata per l’isolamento in cui Erdogan ha ficcato il giovane Bashar, ha reagito mandando armi e soldi al PKK, una decisione del genere non può essere stata presa senza l’avallo di Tehran, vero dominus del fronte anti-turco. Tanto che gli attentati di ieri sembrano una dichiarazione di guerra di Iran e Siria ad Erdogan. I colloqui del ministro degli esteri turco con gli oppositori di Bashar al-Assad, proprio lunedì sera, possono essere stati quelli che hanno fatto scattare l’ordine di attacco, preceduto da durissime dichiarazioni anti-Erdogan dei vertici militari iraniani.
La recrudescenza terroristica curda in Turchia risale ad agosto, cioè ai giorni successivi alla rottura tra Ankara e Damasco sulle carneficine in Siria. Siccome Ocalan in passato è stato gradito ospite di Assad padre, molti osservatori regionali hanno sottolineato che il vecchio amore può essere riesploso tra Ocalan e Assad figlio. I guerriglieri curdi sono stati per anni un’arma usata per destabilizzare regimi vicini. E se la Siria, disperata per l’isolamento in cui Erdogan ha ficcato il giovane Bashar, ha reagito mandando armi e soldi al PKK, una decisione del genere non può essere stata presa senza l’avallo di Tehran, vero dominus del fronte anti-turco. Tanto che gli attentati di ieri sembrano una dichiarazione di guerra di Iran e Siria ad Erdogan. I colloqui del ministro degli esteri turco con gli oppositori di Bashar al-Assad, proprio lunedì sera, possono essere stati quelli che hanno fatto scattare l’ordine di attacco, preceduto da durissime dichiarazioni anti-Erdogan dei vertici militari iraniani.
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