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"Servizio pubblico": Santoro e "i suoi 1000" sbarcano nella tv ibrida
di Vincenzo Vita
Ieri sera abbiamo assistito al primo esempio di crossmedialità. La tv che sposa la rete in un connubio perfetto. Con il 12% di share, Santoro dimostra cosa significa fare televisione oggi. Chi sono i nuovi protagonisti del consumo?
Il multitasking diventa peculiarità fondamentale del telespettatore nell'era digitale: vedere un programma televisivo e farne parte attraverso commenti, tag e hashtag.
I "digital telespettatori" rientrano a far parte del "pubblico in sala". Lo studio televisivo non ha più dimensioni: si estende attraverso la rete.
Di più, divengono co-produttori. La trasmissione si realizza attraverso la sua fruizione. In fondo, Santoro da animatore della piazza reale, diviene regista di quella virtuale. Lo stesso Santoro parla dell'inizio della "rivoluzione che, a guardare il grande successo di ieri sera, è già cominciata". Per la prima volta, in modo così rilevante, una trasmissione televisiva viene seguita in diretta da i-Phone, i-Pad... Tra l'altro, viene data una seconda vita anche all'emittenza locale, finora negletta e marginalizzata.
Proprio così il "locale" ritrova una sua missione originale: da tv generalista "in piccolo" a stazione multimediale, a sequenza dell'universo digitale.
Tutto ciò è di straordinaria importanza . Non si può forse dire che è iniziata una nuova era. Tuttavia, qualcosa di grosso si sta muovendo. La Rai non si morde le mani per avere buttato via una così importante occasione? Non è cecità in nome di un pregiudizio fazioso contro il "fazioso Santoro"?
Insomma! Il re è nudo. Dopo sessant'anni il vecchio sclerotico tubo catodico va in pensione.
Siamo proprio nell'età dell'informazione. Chi ha orecchie per intendere, intenda.
Il multitasking diventa peculiarità fondamentale del telespettatore nell'era digitale: vedere un programma televisivo e farne parte attraverso commenti, tag e hashtag.
I "digital telespettatori" rientrano a far parte del "pubblico in sala". Lo studio televisivo non ha più dimensioni: si estende attraverso la rete.
Di più, divengono co-produttori. La trasmissione si realizza attraverso la sua fruizione. In fondo, Santoro da animatore della piazza reale, diviene regista di quella virtuale. Lo stesso Santoro parla dell'inizio della "rivoluzione che, a guardare il grande successo di ieri sera, è già cominciata". Per la prima volta, in modo così rilevante, una trasmissione televisiva viene seguita in diretta da i-Phone, i-Pad... Tra l'altro, viene data una seconda vita anche all'emittenza locale, finora negletta e marginalizzata.
Proprio così il "locale" ritrova una sua missione originale: da tv generalista "in piccolo" a stazione multimediale, a sequenza dell'universo digitale.
Tutto ciò è di straordinaria importanza . Non si può forse dire che è iniziata una nuova era. Tuttavia, qualcosa di grosso si sta muovendo. La Rai non si morde le mani per avere buttato via una così importante occasione? Non è cecità in nome di un pregiudizio fazioso contro il "fazioso Santoro"?
Insomma! Il re è nudo. Dopo sessant'anni il vecchio sclerotico tubo catodico va in pensione.
Siamo proprio nell'età dell'informazione. Chi ha orecchie per intendere, intenda.
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