Articolo 21 - INTERNI
Passa il rendiconto, ma senza la maggioranza
di redazione
“La maggioranza non c'è più” titola con enfasi qualche giornale. Infatti dopo la votazione del rendiconto alla Camera i numeri si sono attestati su 308 si, un astenuto, nessun contrario e 321 non votanti. Rispetto alle previsioni tra le fila della maggioranza arrivano anche le due defezioni ( inaspettate) di Stagno d'Alcontres che non ha partecipato e di Stradella che si è astenuto. Che oggi ci sia stato un problema di numeri lo avrebbe ammesso lo stesso Berlusconi parlando con alcuni parlamentari del PdL e aggiungendo che ora è il caso di decidere, tutti insieme, sul da farsi. Stando ad alcune indiscrezioni sembra che il presidente del consiglio potrebbe recarsi al Colle stasera stessa.
Dalle fila dell'opposizione, in merito a cosa bisogna fare, non c'è alcun dubbio, è arrivato il momento di dimettersi. "Questo voto ha certificato che il governo non ha la maggioranza in quest'aula. Io le chiedo signor presidente del consiglio di prendere atto finalmente della situazione e di compiere un atto: rassegnare le dimissioni ed affidare al presidente della Repubblica la ricerca di una soluzione che permetta al nostro paese di affrontare questa emergenza" ha dichiarato in Aula il leader del Pd Pier Luigi Bersani. Medesima posizione quella espressa da FLI per bocca di Italo Bocchino: “E' arrivato il momento per il presidente del Consiglio di salire al Colle per rassegnare le dimissioni e lasciare che il Paese si salvi con un governo di ricostruzione nazionale aperto a tutte le forze presenti in Parlamento, nessuno escluso”.
Invito che riecheggia nelle dichiarazioni del capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi: “E' il momento di mettere da parte i pur legittimi interessi di partito o di posizione per dare all'Italia una maggioranza in grado di affrontare la crisi economica e dare risposte ai cittadini".
E che Berlusconi debba recarsi dal presidente della Repubblica si dice concorde lo stesso La Russa.
Intanto si cominciano a “tirare le somme” già a Palazzo Chigi dove in queste ore sono riuniti Silvio Berlusconi, il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il deputato del Pdl Niccolo' Ghedini, e si attende l'arrivo del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
Dalle fila dell'opposizione, in merito a cosa bisogna fare, non c'è alcun dubbio, è arrivato il momento di dimettersi. "Questo voto ha certificato che il governo non ha la maggioranza in quest'aula. Io le chiedo signor presidente del consiglio di prendere atto finalmente della situazione e di compiere un atto: rassegnare le dimissioni ed affidare al presidente della Repubblica la ricerca di una soluzione che permetta al nostro paese di affrontare questa emergenza" ha dichiarato in Aula il leader del Pd Pier Luigi Bersani. Medesima posizione quella espressa da FLI per bocca di Italo Bocchino: “E' arrivato il momento per il presidente del Consiglio di salire al Colle per rassegnare le dimissioni e lasciare che il Paese si salvi con un governo di ricostruzione nazionale aperto a tutte le forze presenti in Parlamento, nessuno escluso”.
Invito che riecheggia nelle dichiarazioni del capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi: “E' il momento di mettere da parte i pur legittimi interessi di partito o di posizione per dare all'Italia una maggioranza in grado di affrontare la crisi economica e dare risposte ai cittadini".
E che Berlusconi debba recarsi dal presidente della Repubblica si dice concorde lo stesso La Russa.
Intanto si cominciano a “tirare le somme” già a Palazzo Chigi dove in queste ore sono riuniti Silvio Berlusconi, il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il deputato del Pdl Niccolo' Ghedini, e si attende l'arrivo del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
Letto 1827 volte
Notizie Correlate
Si' alle liberalizzazioni no alla fiducia
Non partecipero' al voto di fiducia
Cultura: il governo si appresta a mettere il bavaglio anche alla Camera
Dopo la fiducia a Berlusconi. Masi non va più bene, prima vittima della repressione? Al suo posto un vero sgherro?
Un referendum per togliere il "bavaglio"alla Rai
Dopo la manovra economica ora la fiducia anche sulla legge bavaglio?
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21