Articolo 21 - INFORMAZIONE
Dalla morte di Audiradio al crollo di Radio Uno
di redazione
In assenza di Audiradio, ‘uccisa’ da una lunga crisi con il contributo di molti, non ultima la Rai, i privati fanno da soli e rilevano l’ascolto radiofonico con un questionario Cati (tecnica simile a quella del passato), commissionato a Ncp ricerche, gruppo Finelco (105-Rmc-Virgin radio). Indagine di parte , dicono, spiegando che certo non può essere presa come unico indicatore . Ma la tendenza che vi si manifesta è molto interessante, in un momento di vuoto. La ricerca - pubblicata ieri su Italia Oggi – conferma un trend impietoso per RadioUno, ex prima radio italiana, ora scivolata al quarto posto. C’è di che riflettere per correre ai ripari. Ma lasciamo parlare i numeri, attraverso l’articolo di Italia Oggi, firmato da Claudio Piazzotta.
Il mondo radiofonico non ha ancora raggiunto un'intesa sull'indagine per gli ascolti, dopo la messa in liquidazione dì Audiradio la scorsa estate. Il mercato, tuttavia, ha bisogno di dati. ItaliaOggi, nelle scorse settimane, ha già pubblicato in esclusiva quelli di Eurisko Media Monitor, ricerca con meter su un campione di 7 mila casi, che tuttavia non ha solo la radio come oggetto del monitoraggio. Ora ecco in esclusiva gli esiti di un'altra rilevazione, condotta da Ncp ricerche (istituto controllato del gruppo Finelco, quello di 105-Rmc-Virgin radio) tramite indagine telefonica con questionario Cati (simile a quello della passata Audiradio) su un campione di 6 mila individui a partire dall'ottobre 2011.
Non ci sono particolari stravolgimenti rispetto alle gerarchie nei network commerciali, con Rtl 102,5 sempre ai vertici. C'è, invece, in confronto con le ultime Audiradio, un netto ridimensionamento degli ascolti dei canali Rai, in particolar modo di Rai Radiouno. Nella classifica per quote di ascolti sul totale radio nel giorno medio ieri (periodo settembre-ottobre 2011), Rtl 102,5 è al primo posto con il 12,5% di share, seguita da Rds (12,3%) e da Deejay (11,5% ). In quarta posizione Rai Radiouno, all'11,3% (mentre l'ultima Audiradio utile, quella del 1° trimestre 2010, le attribuiva il 15,3%), insieme con 105, anch'essa a quota 11,3%. Quindi c'è un piccolo salto, con Rai Radiodue all'8,2%, Radio Italia al 6,6%, Virgin radio al 5,5%, Radio 24 al 4,2% e R 101 al 4,1%. A seguire gli altri canali nazionali.
Ncp ricerche è nato alla metà degli anni 90 per iniziativa di Alberto Hazan, presidente del gruppo Finelco: scopo era quello di testare la coerenza tra le ricerche Ncp e quelle Audiradio, che presentavano spesso risultati di ascolto molto ballerini e potevano indurre gli editori a cambiare di frequente i palinsesti radiofonici. A guidare Ncp c'è il ricercatore Maurizio Sina, che coordina il lavoro di tre esperti e quello di 42 postazioni per le interviste telefoniche. L'indagine su 6 mila casi (dall'ottobre del 2011, mentre prima il campione era di 4 mila persone) costa circa 55 mila euro. Ovvio, pur essendo Ncp un istituto che opera anche per committenti terzi, l'indagine è di parte, ed essendo a esclusivo uso interno si ritiene sia corretta ma non si può pensare che il mercato la adotti come unico indicatore delle audience. In un momento di vuoto e di vacatio, risulta comunque molto utile e significativa. E a fine gennaio 2012 verranno pubblicati i dati di una nuova tranche.
Quanto al futuro del settore, non si è ancora deciso nulla. Nelle scorse settimane vi sono stati incontri informali tra editori radiofonici: quello che pare emergere è che difficilmente verrà riproposto un modello Audiradio, con radio, Upa e associazioni varie, tutti insieme in società. Gli editori radiofonici faranno da sé, contribuendo, pro quota, ai costi di una ricerca sulle audience che dovrebbe essere affidata a Eurisko, un'indagine telefonica Cati, affiancata da un panel, e i cui dati saranno disponibili dalla metà del 2012.
Il mondo radiofonico non ha ancora raggiunto un'intesa sull'indagine per gli ascolti, dopo la messa in liquidazione dì Audiradio la scorsa estate. Il mercato, tuttavia, ha bisogno di dati. ItaliaOggi, nelle scorse settimane, ha già pubblicato in esclusiva quelli di Eurisko Media Monitor, ricerca con meter su un campione di 7 mila casi, che tuttavia non ha solo la radio come oggetto del monitoraggio. Ora ecco in esclusiva gli esiti di un'altra rilevazione, condotta da Ncp ricerche (istituto controllato del gruppo Finelco, quello di 105-Rmc-Virgin radio) tramite indagine telefonica con questionario Cati (simile a quello della passata Audiradio) su un campione di 6 mila individui a partire dall'ottobre 2011.
Non ci sono particolari stravolgimenti rispetto alle gerarchie nei network commerciali, con Rtl 102,5 sempre ai vertici. C'è, invece, in confronto con le ultime Audiradio, un netto ridimensionamento degli ascolti dei canali Rai, in particolar modo di Rai Radiouno. Nella classifica per quote di ascolti sul totale radio nel giorno medio ieri (periodo settembre-ottobre 2011), Rtl 102,5 è al primo posto con il 12,5% di share, seguita da Rds (12,3%) e da Deejay (11,5% ). In quarta posizione Rai Radiouno, all'11,3% (mentre l'ultima Audiradio utile, quella del 1° trimestre 2010, le attribuiva il 15,3%), insieme con 105, anch'essa a quota 11,3%. Quindi c'è un piccolo salto, con Rai Radiodue all'8,2%, Radio Italia al 6,6%, Virgin radio al 5,5%, Radio 24 al 4,2% e R 101 al 4,1%. A seguire gli altri canali nazionali.
Ncp ricerche è nato alla metà degli anni 90 per iniziativa di Alberto Hazan, presidente del gruppo Finelco: scopo era quello di testare la coerenza tra le ricerche Ncp e quelle Audiradio, che presentavano spesso risultati di ascolto molto ballerini e potevano indurre gli editori a cambiare di frequente i palinsesti radiofonici. A guidare Ncp c'è il ricercatore Maurizio Sina, che coordina il lavoro di tre esperti e quello di 42 postazioni per le interviste telefoniche. L'indagine su 6 mila casi (dall'ottobre del 2011, mentre prima il campione era di 4 mila persone) costa circa 55 mila euro. Ovvio, pur essendo Ncp un istituto che opera anche per committenti terzi, l'indagine è di parte, ed essendo a esclusivo uso interno si ritiene sia corretta ma non si può pensare che il mercato la adotti come unico indicatore delle audience. In un momento di vuoto e di vacatio, risulta comunque molto utile e significativa. E a fine gennaio 2012 verranno pubblicati i dati di una nuova tranche.
Quanto al futuro del settore, non si è ancora deciso nulla. Nelle scorse settimane vi sono stati incontri informali tra editori radiofonici: quello che pare emergere è che difficilmente verrà riproposto un modello Audiradio, con radio, Upa e associazioni varie, tutti insieme in società. Gli editori radiofonici faranno da sé, contribuendo, pro quota, ai costi di una ricerca sulle audience che dovrebbe essere affidata a Eurisko, un'indagine telefonica Cati, affiancata da un panel, e i cui dati saranno disponibili dalla metà del 2012.
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