di Anna Donato e Barbara Scaramucci
L’associazione, formata da professionisti della comunicazione, si propone di porre l’attenzione sulla radio come principale strumento di diffusione e formazione per la cooperazione allo sviluppo, nell’ambito di un percorso avviato poco più di un anno fa sempre nella sede della FNSI. Era la prima iniziativa pubblica dell’Associazione MEDIA AID onlus ed era centrata sul tema “Media ,sviluppo cooperazione:strategie ed esperienze a confronto”.
Il convegno ci consentì di evidenziare le strategie delle istituzioni italiane e internazionali e di conoscere alcune buone pratiche di ong italiane (progetti di cooperazione basati sul cinema,sul teatro,su internet,sulla radio) ma soprattutto di verificare la disponibilità,l’interesse, delle ong,delle istituzioni del sindacato dei giornalisti a proseguire il dialogo.
Nel convegno fu sottolineata l’importanza della radio e furono presentate alcune esperienze intraprese dalla cooperazione decentrata italiana e da soggetti internazionali: la Fondazione Hirondelle, l’Unione Europea, la World Bank.
Uscimmo dal seminario con l’idea di dedicare alla radio e in particolare alle radio comunitarie nuove iniziative. In questi mesi abbiamo avviato alcune esperienze sul campo (Kenya,Capo Verde) e abbiamo elaborato una proposta “Dai voce a una radio”. Si tratta di una campagna che prevede un “gemellaggio” tra una radio italiana e una radio in un Paese in via di sviluppo.
“Dai voce a una Radio” nasce dalle motivazioni di fondo di MEDIA AID: favorire la creazione,l’ampliamento e la crescita complessiva di media indipendenti in Paesi in via di sviluppo o nei gruppi svantaggiati, formare a tal fine personale mettendo a disposizione dei progetti le nostre professionalità, creare una rete in Italia che faccia crescere la sensibilità e l’informazione sulle realtà di questi paesi.
La radio, in particolare le radio comunitarie, raggiungono anche la parte della popolazione che parla soltanto la lingua locale. Spesso nelle radio comunitarie le donne e i giovani hanno la possibilità di assumere per la prima volta un ruolo da protagonista.
Di questo discuteranno il 19 esperti, rappresentanti istituzionali del Ministero degli Esteri e della Commissione Italiana dell’ Unesco, operatori, volontari e giornalisti, al fine di predisporre un progetto operativo.