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Medioriente: sull'orlo del precipizio
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di Flavio Lotti*

Medioriente: sull'orlo del precipizio Domani l’Onu celebra la Giornata Internazionale di Solidarietà con il popolo palestinese e ci invita a riaccendere i riflettori su una insopportabile tragedia umana e politica che ogni giorno diventa più pericolosa per tutti. E’ come una molla che si sta continuando a caricare e che all’improvviso ci scaricherà addosso tutta l’energia distruttiva che ha accumulato.
 
Fingere di non vedere è da irresponsabili perché il prezzo che ci verrà chiesto di pagare è più alto che mai. Nascondersi dietro alla crisi finanziaria non serve perché questo è il tempo in cui non ci viene concesso di affrontare una crisi alla volta.
 
La situazione è resa drammatica dal vuoto lasciato dai massimi responsabili della politica internazionale (Stati Uniti, Quartetto, Europa, Mondo arabo) che dopo decenni di promesse ipocrite hanno dismesso i panni dei negoziatori super partes e hanno perso ogni residua credibilità.
 
Sul campo restano solo le vittime dell’occupazione militare israeliana e le loro sofferenze quotidiane, i signori della guerra e del terrore, i trafficanti di armi e un gruppo sempre più soffocato di difensori dei diritti umani, operatori umanitari e pacifisti.

Di fronte a questa situazione inquietante, mentre la primavera araba, la guerra in Libia, le violente repressioni in Siria, Yemen e Bahrain stanno rivoluzionando una delle aree più esplosive del mondo, davanti al rischio crescente di una guerra contro l’Iran è necessario che i nuovi ministri degli esteri e della cooperazione e, più in generale, i responsabili della politica italiana assumano un’iniziativa urgente. E in loro assenza, nei limiti del possibile, si devono muovere i cittadini e le città.

Premere sulle istituzioni che hanno il dovere di intervenire, investire sull’informazione e la crescita della consapevolezza, sulla solidarietà e sulla cooperazione, sulla diplomazia dei popoli e delle città ci aiuterà a vivere da protagonisti il tempo difficile che ci è dato da vivere.  In pace con giustizia.”

Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace

PS 1. Domani a Firenze ne discutono gli Enti Locali italiani. Mercoledì e giovedì lo faranno gli Enti Locali europei, israeliani e palestinesi riuniti a Colonia in Germania. Nel silenzio impressionante dei governi qualcuno continua a provarci. Nello spirito di Giorgio La Pira.
 
PS 2. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 29 novembre come la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese nelle Risoluzione 32/40 B del 2 dicembre 1977. Il 29 novembre è stato scelto poiché in quel giorno del 1947 l’Assemblea Generale dell’Onu istituiva in Palestina uno “Stato ebraico” e uno “Stato arabo”, assegnando alla città di Gerusalemme uno speciale status internazionale gestito dalle Nazioni Unite. Dei due Stati previsti nella Risoluzione 181 (II) del 1947, conosciuta come Partition Resolution, finora è stato creato solo Israele. Quello della Palestina attende ancora di essere riconosciuto. Chi vuole davvero la pace sa quello che deve fare.

*coordinatore nazionale della Tavola della pace

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