di Giuseppe Giulietti
Non condivido e non mi piace questa disputa sulle retribuzioni dei parlamentari. Non so se quella italiana sia la più alta in Europa so che, quando si chiedono sacrifici sanguinosi agli altri è sempre bene partire da sè, anzi sarebbe stato meglio partire prima di tutto proprio dai costi della politica. Questo perchè è giusto, ed anche perchè si sarebbero tagliate le unghie a chi, invece, usa questo argomento solo in modo strumentale, per colpire la politica in quanto tale, per cancellare il ricordo delle responsabilità di questo ventennio, perchè aprirebbe la strada al vecchio travestito da antipolitica, ma da quella finta di chi, dopo aver servito il vecchio regime, ora si traveste da indignato.
Per questo, senza nulla concedere alla demagogia di ogni colore, sarà bene che il Parlamento riprenda i suoi lavori decidendo subito sui costi della politica, tagliando i benefici anacronistici, riducendo i rimborsi, eliminando ogni spesa non documentata, persino proponendo una direttiva comune per tutti i paesi della Unione europea.
Lo si faccia in pochi giorni, senza altre commissioni, senza altri rinvii, senza rivolte di ceto che non
possono essere nè comprese, nè giustificate dai cittadini colpiti dalla stangata e dalla crisi.
Le interviste rilasciate da alcuni parlamentari gridano vendetta al cospetto di Dio e non solo. Sembravano dei marziani sbarcati da un altro pianeta.
Purtroppo la malapolitica ha fatto più danni dell'antipolitica, sarà bene non dimenticarlo per futuro.
Subito dopo tuttavia si riapra davvero il confronto tra progetti e scelte diverse, si torni a discutere delle scelte di fondo, si affrontino gli altri costi e i relativi conflitti di interesse.
Voterò si a tutte le proposte del governo in materia di costi della politica, ma continuerò a non votare la fiducia sino a quando, per fare qualche esempio, non sarà introdotta la patrimoniale, non sarà indetta l'asta onerosa per le frequenze digitali, non sará stata rivista la decisione di acquistare i cacciabombardieri F 35.
Non voterò sino a quando non saranno state ritirate dalla Autorità, dalle fondazioni, dalla Rai le nomine esvusivamente di fonte partitica.
Si vogliono colpire i costi della politica e le sue degenerazioni? Proceda Monti nella immediata liberalizzazione del sistema della comunicazione, liberi la Rai da ogni interferenza impropria, la restituisca agli abbonati, magari consentendo loro di partecipare alla scelta del gruppo dirigente del futuro?
Si può parlare anche di questo, si possono tagliare anche questi costi della politica, oppure si deve rinunciare perchè gli interessi eventualmente lesi sarebbero in grado di mandare a casa tutti, compreso il governo Monti?Si taglino dunque e subito i costi della politica, si parta pure dal Parlamento, ma poi si prosegua, senza guardare in faccia a nessuno, sfidando davvero tutti i santuari della conservazione, anche quelli più oscuri e per questo più pericolosi.
Ci auguriamo che il Parlamento sia presto chiamato a votare su tutti questi temi, in quel momento ciascuno di noi si pronuncerà e risponderà come è giusto che sia dei suoi voti, delle sue scelte senza possibilità di confusione.
Di sicuro tuttavia, anche per il passato, noi di articolo21, non abbiamo assolto con il nostro voto presunti camorristi e presunti mafiosi, di sicuro non abbiamo impedito ai magistrati di indagare sulla politica,; abbiamo contrastato ogni legge bavaglio e non abbiamo creduto alla storiella del vecchio satrapo, che, nel cuore della notte si alza per salvare dalla galera la nipote minorenne di Mubarak...
Abbiamo un grande rispetto per chi ha nel cuore la questione morale e che, in tante occasioni, ha sfilato con noi contro ogni tentativo di stracciare la Costituzione e di imbavagliare ogni forma di dissenso.
Non ne abbiamo alcuno per chi, dopo aver sempre taciuto ed onorato il sovrano, ora finge di non aver mai saputo nulla e si traveste da improvvisato giustiziere.
Erano i nostri avversari ieri, lo sono oggi,lo saranno anche domani...