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Editoria: l'intervento di Giulietti ha messo a fuoco il problema del pluralismo
di Franco Siddi*
L’Sos lanciato dalla Fnsi e dai giornali non profit, cooperativi, di idee e di partito ha trovato una vasta eco in Parlamento che non può che essere raccolta con urgenza. L’intervento dell’onorevole Giuseppe Giulietti ha messo, infatti, a fuoco il cuore dei problemi di un pluralismo che viene reso povero e mortificato da drastici tagli al fondo editoria senza nuove misure di riequilibrio di sistema. Sicuramente l’idea di utilizzare i proventi dell’asta sulle frequenze tv, anche da noi recentemente proposta, è di estremo interesse ed è una strada da percorrere insieme ad altre possibilità (aliquote di riequilibrio della pubblicità tv per la carta stampata e prelievo dalle risorse dalle Fondazioni bancarie). Esistono, dunque, le soluzioni per impedire che testate giornalistiche siano costrette a chiudere ed esiste, inoltre, la disponibilità delle parti sociali ad individuare strumenti e proposte per impedire storture nell’assegnazione dei contributi. Purtroppo tanti guai stanno già maturando. La sospensione delle pubblicazioni del Domani/Informazione di Reggio Emilia e Modena, della Cronaca di Piacenza e Cremona e di altre testate in Puglia, per scelte obbligate analoghe, sono i primi esiti di un disastro che si sta estendendo anche alla stampa per le comunità italiane all’estero come denunciato, sempre alla Camera, dall’onorevole Marco Fedi.
Il Globo, prestigioso quotidiano in lingua italiana diffuso a Melbourne a causa dei tagli è stato costretto a diventare un periodico nonostante fosse ormai diventato il punto di riferimento emblematico degli italiani e degli interessi dei nostri connazionali in quella parte dell’Australia.
Come non bastasse la riduzione dell’82% in due anni dei fondi per Rai International sta già producendo situazioni devastanti rilevabili, anche in Italia, dalla cancellazione del popolarissimo “Notturno italiano” diffuso da Radio Rai.
Il Globo, prestigioso quotidiano in lingua italiana diffuso a Melbourne a causa dei tagli è stato costretto a diventare un periodico nonostante fosse ormai diventato il punto di riferimento emblematico degli italiani e degli interessi dei nostri connazionali in quella parte dell’Australia.
Come non bastasse la riduzione dell’82% in due anni dei fondi per Rai International sta già producendo situazioni devastanti rilevabili, anche in Italia, dalla cancellazione del popolarissimo “Notturno italiano” diffuso da Radio Rai.
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