di Redazione
"Una scuola di memoria. Questo impegno rappresenta il miglior antidoto a quei rigurgiti di negazionismo e antisemitismo, di intolleranza e di violenza che, per quanto marginali, sono da stroncare sul nascere". Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, davanti a una platea di studenti, durante la celebrazione del "Giorno della Memoria" che si è svolta oggi al Quirinale. La "scuola di memoria" menzionata dal Capo dello Stato si riferisce al protocollo siglato tra il ministero dell'Istruzione e le Comunità ebraiche italiane. Durante la cerimonia c'è stato l'intervento del presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna, cui sono seguite le testimonianze di alcuni studenti di scuole che hanno partecipato ai viaggi della memoria. Successivamente ha preso la parola il ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca Francesco Profumo e l'attore Gabriele Lavia ha letto un brano tratto da "Se questo è un uomo" di Primo Levi, in occasione del 25esimo anniversario della scomparsa dell'autore. Il presidente Napolitano ha poi rivolto un discorso ai presenti, nel corso del quale è apparso visibilmente commosso, ricordando la visita ad Auschwitz compiuta venti anni fa in rappresentanza del Parlamento italiano.
Il Capo dello Stato ha poi citato le riflessioni del cancelliere tedesco Angela Merkel in un'intervista, affermando: "La Merkel ha parlato, in termini che condivido e apprezzo della sua visione dell'Europa come unione politica. E con una frase molto forte ha aggiunto: 'L'Europa è la nostra fortuna: se non avessimo l'Europa forse anche la nostra generazione si farebbe la guerra'". "Ecco perché - sottolinea Napolitano - occorre essere vigilanti e fermi contro ogni ricaduta nel nazionalismo, nella ricerca del nemico, nel rifiuto del diverso". Anche dal presidente del Consiglio Mario Monti è giunto attraverso un messaggio un forte invito a "vigilare perché rigurgiti di antisemitismo, xenofobia, intolleranza non intacchino i nostri valori fondanti, vanificando lo sforzo che tutti insieme stiamo compiendo per consolidare la nostra convivenza civile". Il presidente del Senato Renato Schifani ha celebrato invece il Giorno della Memoria visitando il campo di Buchenwald: "Non possiamo, non dobbiamo dimenticare e non dimenticheremo" è stato l'appello della seconda carica dello Stato. Infine, il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo a una cerimonia a Potenza, ha sottolineato come la Shoah sia stata "una pagina dolorosa anche per noi italiani, che negli anni Trenta con le leggi razziali ci rendemmo complici: questa è una macchia indelebile per il nostro Paese".
- La recessione economica spinge verso una nuova Shoah - di Gianni Rossi
- Un treno contro razzismo e discriminazione - di Anna Cattaneo
- Le vittime dimenticate dell'Olocausto- di Marinella Zetti
- La programmazione di Radio3, per non dimenticare