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A Ragusa nasce Archivio Giovanni Spampinato sulla Sicilia “segreta”
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di redazione

A Ragusa nasce Archivio Giovanni Spampinato sulla Sicilia “segreta”

Nasce un archivio di documenti, cartaceo e digitale, di facile consultazione, accessibile on-line, sulla Sicilia “segreta” degli anni della strategia della tensione, per documentare le attività eversive, gli episodi di violenza politica, i traffici illeciti e i fatti di sangue che si verificarono nell’Isola con un intreccio ancora non del tutto chiarito con la criminalità mafiosa e con le attività politico eversive della strategia della tensione che insanguinò l’Italia alla fine degli anni Sessanta e all’inizio degli Anni Settanta. Con particolare attenzione saranno ricostruiti gli avvenimenti che si verificarono nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania, gli episodi di violenza politica, le attività eversive, i traffici illeciti e i fatti di sangue di sui si occupò il giornalista Giovanni Spampinato nelle sue inchieste pubblicate su L’Ora e su altri giornali. Lo ha annunciato l’Associazione Giovanni Spampinato, in un incontro pubblico a Ragusa, nel quale è stato presentato il nuovo sito www.giovannispampinato.it e sono state annunciate alcune iniziative per ricordare la vicenda del cronista assassinato il 27 ottobre 1972.
Il segretario dell’Associazione provinciale della Stampa, Giovanni Molè, ha aderito all’iniziativa e ha proposto un premio giornalistico intitolato al cronista di Ragusa, da assegnare ai giornalisti che danno prova di impegno civile e coraggio professionale.  Anche il Centro Studi Feliciano Rossitto di Ragusa, che ha intenzione di intitolare la propria biblioteca a Giovanni Spampinato,  sostiene la creazione dell’Archivio Spampinato che avrà sede nel capoluogo ibleao. Conterrà gli articoli pubblicati da Giovanni Spampinato sul giornale L’Ora nel periodo 1968-1972;  gli articoli di altri giornalisti sugli stessi avvenimenti; la collezione dei giornali locali dell’epoca; atti parlamentari, pubblicazioni, libri, fascicoli, incartamenti processuali, fotografie e ogni altra documentazione utile.
‘’Raccogliere e rendere accessibile questa documentazione è necessario per far conoscere con cognizione di causa a ogni cittadino, e in particolare ai più giovani che non li hanno vissuti direttamente, i gravi avvenimenti che si verificarono in quegli anni”, ha detto il giornalista Alberto Spampinato, presidente dell’associazione intitolata a suo fratello.  “E’ inspiegabile che dopo quaranta anni nessuno abbia avvertito l’esigenza di dare vita ad una simile raccolta pubblica di documenti. Gli archivi privati finora disponibili sono incompleti, parziali ,nella maggior parte dei casi difficili da consultare e non sono in grado di soddisfare le esigenze dei ricercatori interessati a queste vicende e dei cittadini che vogliono farsi un’opinione basata sulla conoscenza dei fatti. C’è una situazione paradossale:  è più facile reperire documenti su Giovanni Spampinato a Roma o a Milano che in Sicilia. L’Associazione conta sulla collaborazione di enti pubblici e privati, delle Università, dei centri di ricerca, delle organizzazioni dei giornalisti e delle fondazioni che hanno finalità culturali e morali”.
 

 


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