di Michele Lipori
Ha preso il via ieri con una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati la quattordicesima edizione di "Semi di pace", un progetto promosso dalla rivista Confronti e realizzato con il sostegno dell'8 per mille della Chiesa valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi) che si protrarrà fino al 26 febbraio raggiungendo diverse città italiane.
Durante l’incontro sono intervenuti Yehuda Stolov e Morad Ahmad Muna, dell’Interfaith encounter association (IEA) per il dialogo interreligioso, Yuval Rahamim e Rihab Essawi, dell'organizzazione di parenti di vittime del conflitto Parents' Circle (PCFF), e Daoud Boulos e Eitan Kremer, del villaggio cooperativo composto da israeliani e arabo-israeliani Neve Shalom – Wahat al-Salam (NSWAS), in qualità di testimoni sui temi della riconciliazione, del dialogo interreligioso e dell’educazione alla pace.
“Si tratta di organizzazioni che faticano nelle loro terre a portare avanti il lavoro di riconciliazione e di pace – ha ricordato Gian Mario Gillio, direttore di Confronti –. Spesso queste realtà vengono osteggiate e isolate e dunque necessitano di aiuti economici anche dall’estero. Il conflitto vive oggi più che mai una empasse epocale e il pessimismo regna tra le parti, come è stato sottolineato dai testimoni giunti in Italia. E non sembra si possano aprire spiragli futuri per un conflitto che si protrae da oltre sessant’anni. L’accordo tra Hamas e Al Fatah recentemente siglato a Doha avrebbe dovuto risolvere in parte il problema della frammentazione politica palestinese, considerata una delle cause dei mancati accordi bilaterali. Tuttavia, questo avvicinamento tra Hamas e Al Fatah è visto con seria preoccupazione dal premier israeliano. La via del dialogo e del riconoscimento reciproco – prosegue Gillio – sono l’unica soluzione possibile: un impegno che Confronti promuove in Italia proprio grazie alle testimonianze dirette di chi, malgrado sofferenze e difficoltà, continua ostinatamente a lottare per la pace”.
Alla presenza delle diverse personalità del mondo politico, del giornalismo e delle organizzazioni per la promozione della pace e del dialogo fra i popoli intervenute alla conferenza stampa, i delegati hanno condiviso la testimonianza del loro impegno in Medio Oriente. Stolov (IEA) ha raccontato di come “attraverso gli incontri dell’IEA si sceglie di non parlare di politica ma di religione, perché il nostro scopo primario è che gli israeliani e i palestinesi di diversa estrazione sociale e orientamento politico imparino a conoscersi e a capire che esistono degli orizzonti comuni”, necessità espressa anche da Muna quando ha affermato che “l’esperienza degli incontri dell’IEA mi ha aperto la mente ed è stata fonte di ispirazione per una nuova via e per crescere mio figlio nel rispetto dell’altro con la fiducia di poter almeno tentare il dialogo proprio con colui che normalmente è percepito solo come un nemico”.
Rahamim (PCFF) ha evidenziato che “la sofferenza per la perdita di un proprio caro lascia un segno indelebile nelle vite di chiunque la subisca, sia esso israeliano o palestinese e che per questo è necessario spezzare la spirale d’odio che alimenta la sete di vendetta”, punto di vista condiviso dalla sociologa Essawi: “la mia famiglia pensava che l’opposizione violenta all’oppressione potesse essere davvero l’unica via della liberazione, ma nel tempo abbiamo capito che non può essere così, che quella strada avrebbe portato solo ulteriore sofferenza”.
Boulos, arabo israeliano di NSWAS, ha sottolineato come “il villaggio di Neve Shalom – Wahat al-Salam è l’esperimento che dimostra la possibilità per i due popoli di poter vivere l’uno accanto all’altro e che la scelta della convivenza è l’unica soluzione percorribile”, visione confermata da Kremer, ebreo israeliano, secondo cui “affinché questa convivenza si realizzi compiutamente è necessario che lo Stato di Israele cessi l’occupazione dei Territori palestinesi”.
Fra gli intervenuti alla conferenza stampa: Franco Siddi e Roberto Natale, segretario e presidente della Federazione nazionale stampa italiana (FNSI); Lucio Malan, senatore PDL e segretario della Presidenza del Senato; Tana De Zulueta presidente del Comitato italiano dell’Agenzia ONU per il soccorso e il lavoro dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA); Vincenzo Vita, senatore PD e presidente dell'Associazione Italia-Palestina; Giorgio Gomel del Gruppo Martin Buber - ebrei per la pace.
Elenco appuntamenti:
FIRENZE
Mercoledì 22 febbraio alle 17,30
presso la Sala Teatina del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira
(via de’ Pescioni 3)
Parteciperanno Yehuda Stolov e Morad Ahmad Muna dell’Interfaith Encounter Association
ROMA
Giovedì 23 febbraio alle ore 10,30
presso la Federazione Nazionale Stampa Italiana
(Corso Vittorio Emanuele 349)
Parteciperanno Rihab Essawi e Yuval Rahamim di Parents’ Circle
PRATO
Giovedì 23 febbraio alle ore 10,30
presso il Salone Consiliare della Provincia di Prato, Palazzo Banci Buonamici
(Via Ricasoli 25)
Parteciperanno Daoud Boulos ed Eitan Kremer di Nevé Shalom/Wahat al-Salam
TORINO
Venerdì 24 febbraio alle ore 9,30
Presso la Sala Rossa del Municipio di Torino
(Piazza Palazzo di Città, 1)
Parteciperanno tutti i sei delegati
TORRE PELLICE (TO)
Sabato 25 febbraio alle ore 17,00
presso la Civica Galleria Filippo Scroppo
(Via Roberto D’Azeglio, 10)
Parteciperanno Rihab Essawi e Yuval Rahamim di Parents’ Circle
MILANO
Sabato 25 febbraio alle ore 18,00
presso la Basilica di San Nazaro in Brolo (Piazza San Nazaro in Brolo, 5)
Parteciperanno Daoud Boulos ed Eitan Kremer di Nevé Shalom/Wahat al-Salam
MILANO
Domenica 26 febbraio alle ore 16,00
presso l’Associazione Culturale Villa Pallavicini (via Privata Antonio Meucci, 3)
Parteciperanno tutti i sei delegati
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*Nella foto di Andrea Sabbadini, da sisnistra: Eitan Kremer, Morad Ahmad Muna, Gian Mario Gillio, Yehuda Stolov, Rihab Essawi