Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - INFORMAZIONE
Manodori contro Telereggio. Il Tribunale fa appello all'articolo 21
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Fabrizio Piccinini

Manodori contro Telereggio. Il Tribunale fa appello all'articolo 21 « L'articolo 21 della Costituzione, analogamente all'articolo 10 della Convenzione Europea dei Diritti Umani, non protegge unicamente le idee favorevoli o inoffensive o indifferenti, essendo al contrario principalmente rivolto a garantire la libertà proprio delle opinioni che urtano, scuotono o inquietano »: sembrerebbe un'ovvietà, ma l'ha dovuto ribadire anche il Tribunale di Reggio Emilia, richiamando queste parole da una sentenza di Cassazione, per rigettare la causa civile che una fondazione bancaria aveva intentato all'emittente Telereggio.
E, si badi bene, non perché la televisione avesse detto il falso o attribuito un fatto determinato (com'è la diffamazione con il mezzo televisivo) o diffuso una notizia priva d'interesse generale: no, Telereggio aveva riferito un fatto vero e di pubblico interesse, e l'aveva commentato con espressioni né offensive né tanto meno diffamatorie, ma al contrario efficaci per sintetizzare in modo pertinente e continente, chiaro a ogni telespettatore, il nocciolo della questione: ossia che era stata fatta una cosa discutibile, per quanto lecita e legittima.

La storica tv emiliana* era stata portata in giudizio nell'estate 2009 dalla “Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Pietro Manodori”, per un servizio del 28 maggio ritenuto diffamatorio in particolare per due espressioni: « Bilancio furbetto » – usata nei titoli del tg – ed « escamotage contabili » usata nel pezzo, dedicato appunto al bilancio 2008 della fondazione e curato dal direttore del telegiornale, Gabriele Franzini.

Franzini, che di economia s'intende (è autore fra l'altro di libri sui casi Parmalat e Bipop-Carire), spiegava come il patrimonio della “Manodori”, azionista di varie società, risultasse più robusto del reale poiché, a bilancio, le partecipazioni erano state iscritte al prezzo iniziale d'acquisto e non al valore effettivo di fine esercizio: un metodo di calcolo, sottolineava il giornalista, mai usato prima nella storia dell'ente, e che faceva la differenza, essendo alcuni pacchetti azionari crollati in media del 67% - con il risultato che sui 173 milioni dell'intero patrimonio ben 54 milioni (quasi un terzo) esistevano « solo sulla carta ».

Ma l'aggettivo « furbetto » e il sostantivo « escamotage » non piacquero al Consiglio della Fondazione, che sette giorni prima di scadere deliberò di agire in giudizio contro la tv (solo in sede civile): nella citazione si chiedeva un risarcimento danni non inferiore a trecentomila euro, e almeno altri 25mila a titolo di riparazione, ritenendo quelle espressioni « insolenti, di significato e portata innegabilmente diffamatoria nei confronti dell'Ente e dei suoi organi, dirette a suscitare nel telespettatore – non soltanto quello sprovveduto ma anche quello più attento – un giudizio oltremodo negativo ed insinuante sull'operato della Fondazione Manodori, inducendo gravi sospetti sul corretto agire dei suoi amministratori e revisori, con preordinato discredito reputazionale e disvalore, anche sociale, d'immagine e funzioni » (così l'avv. Alfredo Bassi nell'atto di citazione).

Il tutto in uno scenario economico-politico che attribuiva all'emittente, per così dire, altre due “colpe”, dare notizie sull'ente e darle in campagna elettorale: « Da quasi un anno, con cadenza pressoché mensile, la Fondazione Manodori (vigendo la presidenza dell'ex Sindaco di Reggio Emilia Spaggiari Antonella) è stata bersagliata da Telereggio, segnatamente dal suo direttore Franzini Gabriele, con critiche pressanti e spesso pungenti, ma tutto sommato lecite, in ordine alla sua gestione finanziaria con riguardo soprattutto al titolo Unicredit. Si è invece passata la misura, con gratuito discredito e preordinata denigrazione, nel servizio giornalistico a firma dello stesso Franzini »; e più oltre: « non dev'essere del tutto casuale che si fosse alla vigilia del rinnovo del Consiglio Generale della Fondazione, che sortirà la nomina presidenziale, ed altresì delle elezioni amministrative del 6/7 giugno ricomprendenti il Comune di Reggio Emilia per il quale, come esponenti della lista civica “Città Attiva", erano in corsa a sindaco l'allora Presidente Antonella Spaggiari ed a consigliere l'ancora amministratore dott. Umberto Guiducci. »

    Già accusare di diffamazione “a mezzo stampa” ...una tv e un sito Internet (dove il testo del servizio fu pubblicato) e chiedere almeno 325.000 euro di risarcimento, qualificava gli attori: fatto sta che il giudice monocratico, Andrea Rat, ha rigettato la domanda di risarcimento, perché infondata, premettendo che « il diritto di critica, al pari del diritto di cronaca, costituisce una forma di estrinsecazione della libertà di pensiero, riconosciuta e protetta, quale diritto fondamentale, » a livello italiano e internazionale, e sottolineando che « i limiti stabiliti dalla giurisprudenza per il diritto di cronaca » per non incorrere nel reato di diffamazione a mezzo stampa - ossia verità, pertinenza e continenza - « si applicano anche al diritto di critica, anche se in maniera meno rigorosa. » Secondo il Tribunale reggiano, « il limite del diritto di critica deve ritenersi travalicato quando l'autore, tenuto conto non solo delle espressioni utilizzate, ma del globale contesto argomentativo, trascenda in attacchi gratuiti diretti a colpire sul piano individuale e senza alcuna finalità di pubblico interesse il soggetto passivo della critica, con arbitrarie aggressioni al suo patrimonio morale. »
Invece, nel caso di Telereggio, «lo scritto, fin da una prima lettura, si lascia apprezzare per i suoi tratti distaccati, asettici e per la chiarezza con cui vengono esposti i fatti e i dati obbiettivi su cui la critica, razionalmente e motivatamente, si fonda: (…) un attento confronto - svolto sempre con toni pacati e misurati - tra il bilancio 2008 e quelli degli anni precedenti. »

Una critica che « appare ampiamente e logicamente motivata, ed è comunque sempre condotta senza alcuna acredine e faziosità »: in definitiva, dunque « il servizio giornalistico in esame costituisce legittima espressione del diritto di critica, in quanto il suo autore, traendo lo spunto dalla verità storica, di determinate circostanze, e rimanendo pur sempre ancorato ad essa, ha sviluppato convinzioni personali, condivisibili o meno, in merito a un tema di sicuro interesse pubblico .»
E ancora: «Il parametro della continenza espressiva è pienamente rispettato », in quanto le espressioni contestate esprimono il concetto manifestato « in toni civili, misurati ed essenziali rispetto allo scopo perseguito, e costituiscono una critica pertinente all'interesse dell'opinione pubblica a conoscere il fatto oggetto della critica stessa, senza mai travalicare in un attacco gratuito e, soprattutto, immotivato, al patrimonio morale del destinatario. »

Il Tribunale ha così condannato la Fondazione a rimborsare le spese di lite sostenute da Franzini e dal direttore responsabile Paolo Bonacini, liquidandole complessivamente in 18mila euro oltre Iva, Cpa e spese generali.
La sentenza 25138/2007 della Cassazione, che ricorda appunto come gli articoli 21 della Costituzione e 10 della Convenzione europea garantiscano soprattutto la libertà di esprimere opinioni che « urtano, scuotono o inquietano », fu citata dal Tribunale di Roma nel settembre scorso rigettando la causa contro D'Avanzo e Repubblica per le “10 nuove domande” a Berlusconi (condannato alle spese legali).

*Telereggio, nata nel 1973, è una delle due emittenti all'origine della sentenza anti-monopolio emessa dalla Consulta nel 1976; oggi è di “Comunicare Spa” (un gruppo di grandi cooperative), e i dati Auditel la danno prima in Emilia-Romagna per ascolto medio nella fascia dei telegiornali, e fra le prime in Italia; realizza in proprio circa il 90% di tutte le trasmissioni, e in questa stagione ha battuto ogni primato di audience (tv locale più vista) con “Servizio pubblico” di Michele Santoro.

    

Letto 2340 volte
Dalla rete di Articolo 21