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Articolo 21 - ESTERI
Lo Zar e' tornato sul suo trono
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di Micol Sarfatti

Lo Zar e' tornato sul suo trono

Vladimir Putin è il nuovo presidente di Russia. Guiderà il Paese per la terza volta, dopo essere stato al potere per più di 12 anni, grazie a una staffetta con il delfino Dimitrij Medvedev. La vittoria, ottenuta con il 63,8% delle preferenze, poco rispetto ai plebisciti delle scorse tornate, è arrivata dopo una campagna elettorale particolarmente combattuta. Dopo le elezioni legislative di dicembre, in cui il suo partito Russia Unita, non era riuscito a vincere con la maggioranza assoluta e era stato accusato di brogli, è nato un nuovo movimento di opposizione. A guidarlo è il blogger Alexey Navalny, che è riuscito a portare in piazza migliaia di persone. In molti l'hanno definita la "rivoluzione del wi-fi" un movimento, come già accaduto per Primavera Araba e Indignados, nato soprattutto grazie alla rete, che nelle grandi città dell’ex Unione Sovietica è libera e disponibile quasi ovunque.
Ma, nonostante tutto, Putin ha vinto ancora, anche grazie ai numerosi brogli immediatamente denunciati dall’Osce e da Golos, la ong russa che dal 2000 monitora le elezioni interne. Una frode elettorale lampante, al punto che, in Cecenia, c’è stato addirittura un seggio in cui “lo Zar” ha ottenuto più preferenze di quanti fossero i votanti effettivi. Ieri sera il movimento anti-Cremlino è di nuovo sceso in piazza per protestare contro il nuovo-vecchio presidente. Ci sono stati più di 500 arresti, tra cui quello dello stesso Navalny, ora rilasciato, e di altri leader come  Sergei Udaltsov, Eduard Limonov, Ilya Yashin e, Evghenia Cirikova, capo del movimento ambientalista della foresta di Khimki. Al dissenso si sono uniti anche alcuni degli sfidanti diretti di Putin come il comunista Ghennady Zyuganov, che, subito dopo lo spoglio, ha dichiarato: “Io non posso riconoscere queste elezioni come oneste, libere e dignitose. Non voglio fare gli auguri a nessuno”. Anche il miliardario Mikhail Prokorov, outsider di queste elezioni, che ha conquistato il 9,2% delle preferenze, è sceso in piazza con gli oppositori. In molti credevano che l’oligarca fosse in realtà una pedina del Cremlino, ma, fino ad ora, si sta dimostrando uno strenuo oppositore. Il nuovo mandato di Putin, che tornerà ufficialmente alla guida della Federzione a Maggio, sia apre dunque all’insegna delle difficoltà. Secondo moli la nuova ondata di opposizione potrebbe riuscire a non far nemmeno terminare il mandato all’ ”uomo forte di Russia” che, nonostante abbia ancora un elettorato fedele nelle province, ha subito un crollo verticale di consensi. Tanti seguaci lo hanno abbandonato, stanchi di una politica all’insegna della corruzione e di un governo dal pugno di ferro che limita la libertà di stampa e di espressione. Eppure c’è ancora qualcuno che lo sostiene, come il nostro ex presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi ha rilasciato un’intervista alla Komsomolskaya Prava in cui parla dell’amicizia speciale che lo lega a Putin: “un uomo un uomo straordinario, semplice e umile, che ha dato stabilità al suo Paese. Andrò presto a trovarlo”.


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