di redazione*
Il Pd proporrà una indagine parlamentare sul drammatico fenomeno dei giornalisti minacciati dalla criminalità organizzata e comune, e proporrà la depenalizzazione del reato di diffamazione a mezzo stampa e l’abolizione del carcere per i giornalisti. L’obiettivo è duplice: non lasciare soli i giornalisti minacciati e diminuire il potere di ricatto che alcune norme rendono possibile nei confronti del mondo dell’informazione. Lo ha annunciato Emanuele Fiano, deputato e responsabile del settore sicurezza e legalità del Pd, al convegno tematico promosso dal Partito Democratico venerdì 16 marzo, a Catanzaro, al quale ha partecipato il responsabile per l’Informazione, Matteo Orfini.
La discussione si è svolta intorno ai dati di Ossigeno, illustrati dal direttore dell’Osservatorio, Alberto Spampinato: 324 giornalisti minacciati nel 2011, altri 92 dall’inizio del 2012, oltre mille dal 2006 a oggi. Episodi indicati con nomi, luoghi e date, che hanno interessato quasi tutte le regioni. Il giornalista Michele Albanese del Quotidiano della Calabria ha portato la sua testimonianza sul clima pesante che si respira nella sua regione. “Se un giornalista viene minacciato perché racconta ciò che accade, questo problema – ha detto – non riguarda solo i giornalisti ma tutta la società“. Altre testimonianze sono state rese da Rosaria Capacchione e da Pino Maniàci, dal presidente della FNSI, Roberto Natale, e dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.
“Quelli forniti da Ossigeno sono dati drammatici, impressionanti che non possono lasciare indifferenti le forze politiche. Il Parlamento deve intervenire. Noi – ha detto l’on. Fiano – proporremo una indagine parlamentare sui giornalisti minacciati. E’ giusto che il Parlamento si dia il compito di conoscere direttamente questo grave fenomeno che contribuisce a far apparire la libertà di stampa in Italia meno libera di tanti Paesi che fanno parte di quello che siamo abituati a chiamare Terzo Mondo. Il Parlamento deve controllare, verificare, monitorare, indicare soluzioni, sollecitare una attenzione pubblica da parte delle scuole e delle università. Il Parlamento deve essere al fianco dei giornalisti minacciati. Il clima di intimidazione e di ricatto in cui vive una parte del mondo dell’informazione deve diventare patrimonio di conoscenza di tutto il paese e deve entrare nell’agenda politica quotidiana. Bisogna parlare il più possibile delle minacce che bloccano l’informazione. Questi fatti non possono essere nascosti e oscurati”.
Un compito specifico, ha aggiunto Fiano, tocca alla Commissione Parlamentare Antimafia, che potrebbe intervenire con un gruppo di lavoro o un suo comitato. Molta attenzione ha suscitato la proposta di Ossigeno di creare un deterrente alle minacce promuovendo un Archivio delle notizie oscurate: un portale pubblico che faccia conoscere tempestivamente, a tutti, gli articoli dei giornalisti minacciati. Interesse anche per la proposta di rendere effettivo, come in altri paesi, il segreto professionale dei giornalisti, oggi riconosciuto in modo parziale e contraddittorio.
*tratto da Ossigeno per l'informazione