Il congresso si è chiuso con un voto forse un po' troppo in stile bulgaro. Unanimità per Di Pietro. Tante deleghe alzate e qualche mal di pancia al congresso dell'Idv, con alcuni distinguo legati a questa scelta. "Il voto potrebbe essere utilizzato meglio" - afferma fuori dalla sala Pancho Pardi, pensando anche al voto sulle mozioni. E anche qualche dolor di pancia per un pezzo della Lombardia e qualche delegato sparso che scelgono di restare fuori al momento in cui le mani si alzano con la delega. Il candidato alternativo era debole fin dalla sua candidatura. E forse, terrorizzato di ricevere poche decine di voti, della sua prospettiva politica e che avrebbe catalizzato un pezzo della protesta che sarebbe stata comunque fortemente minoritaria, Barbato ha ritirato la sua candidatura sul fotofinish. Di Pietro sarà il leader dell'Idv almeno fino al 2013.

La giornata di ieri aveva visto la presenza di De Luca, che ha ricevuto l'ok del Congresso Idv per la candidatura alle Regionali campane. Ed oggi, quella scelta, comincia ad essere oggetto di distinzioni all'interno dell'Idv. Una scelta che non è piaciuta a De Magistris, il delfino che dovrà aspettare qualche anno prima di poter rappresentare un'alternativa all'interno del partito. Tonino, infatti, è stato chiaro. Prima porto l'Idv di nuovo al Governo, nel 2013 o possibilmente prima. Poi mi ritiro a "socio onorario". Bisognerà aspettare quel momento, quindi, per rivedere l'Idv a congresso e per comprendere se quanto sostenuto da Di Pietro oggi si trasformerà in realtà dopo le prossime elezioni politiche.

Intanto nell'Idv ha fatto l'ingresso una persona per bene: Lorenzo Diana. Responsabile di Articolo 21 per quanto riguarda le vicende di mafie, ha parlato al Congresso. Abbandonato infatti da quel partito in cui aveva militato per lungo tempo - Ds-Pd -, ha scelto di riprendere il suo impegno politico attivo all'interno dell'Idv. Articolo 21 manda a lui i migliori auguri affinché i temi del contrasto alle mafie e per il ripristino della legalità in parecchi territori italiani possa essere un obiettivo presto raggiungibile. Articolo 21 sarà al suo fianco nelle battaglie sulle scorte mediatiche ai giornalisti che quotidianamente, molte volte da precari, scrivono e delegittimano le mafie mettendo a rischio la loro vita.

Una cosa di questo Congresso un po' ci ha deluso. Con l'Idv ci siamo ritrovati molte volte fianco a fianco per portare avanti battaglie comuni. Si è parlato poco dell'Articolo 21 della Costituzione, della sua difesa. L'informazione non è ancora un dipartimento nazionale dell'Idv. La libertà di informazione, forse, meritava uno spazio più ampio all'interno di questo primo congresso.