di Nello Trocchia
“Assurdo. Come se non trovando le regole su una partita di calcio come soluzione si ritiri il pallone”. Usa una metafora Carlo Verna, segretario dell’Usigrai, per annunciare lo sciopero contro il regolamento approvato dalla commissione di vigilanza rai che , nei fatti, cancella i programmi di approfondimento dal servizio pubblico, un mese prima delle elezioni. Il regolamento estende le regole della comunicazione politica anche agli approfondimenti. Ballarò, Porta a Porta, Anno zero e le altre trasmissioni di approfondimento o si trasformano in tribune elettorali o semplicemente chiudono. C’è un altro aspetto sottaciuto. Ci sono scandali che attraversano il paese, dalle inchieste sulle bonifiche a Milano alla protezione civile fai da te sotto indagine, dalle verbalizzazioni di Ciancimino al processo Dell’Utri. Temi che saranno cancellati, visto che ad occuparsene sono rimasti in pochi, Anno zero e quelle teste matte di Rai tre che continuano a fare informazione. “ Praticamente si cancella tutto, di dare a ciascuno la possibilità di esprimere le proprie opinioni”. Sul tema bavaglio, che cammina sottotraccia, interviene anche Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in commissione: “ Questa questione è vera. La scelta assunta elimina l’attualità e l’autonomia giornalistica dalla Rai. E’ come mettere il silenziatore ai temi più scottanti, grazie alla maggioranza con la complicità grave del collega radicale, eletto nel Pd, Marco Beltrandi”. Ultimo aspetto non trascurabile, il danno economico alla Rai, visto che tale norma non riguarda gli operatori privati, tra questi anche Mediaset di proprietà del presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
Ascolta l'intervista a Carlo Verna ( Segretario Usigrai)
Ascolta l'intervista a Fabrizio Morri ( Capogruppo PD in commissione vigilanza)