di Roberto Secci
Sembra il titolo di un editoriale: in realtà è il nome del gruppo di Facebook che in cinque giorni ha raccolto 155 mila adesioni in difesa della corretta informazione. A scatenare il tam tam in rete è stata Arianna Ciccone, l'organizzatrice del Festival di giornalismo di Perugia, che sabato sera decide di costituire un gruppo sul social network più famoso al mondo per chiedere la rettifica di una notizia falsa trasmessa dal Tg1 di venerdì scorso 26 febbraio . Nel corso dell'edizione delle 13:30 della rete ammiraglia della Rai, Paolo Di Giannantonio ha comunicato che David Mills è stato assolto, tacendo la reale sentenza della Corte: ha commesso un reato che è stato prescritto. Scrive la Ciccone in una lettera inviata all'ordine del giornalisti del Lazio “ "Certo che per dire in un tigì, o scrivere su un giornale, che "Mills è stato assolto", spacciando la prescrizione di un reato accertato per "assoluzione", bisogna essere dei bei mascalzoni. Non dico faziosi, o manipolatori, o servi, dico proprio mascalzoni perché per un giornalista manomettere la verità è un crimine, tal quale per un fornaio sputare nel pane che vende. Qui non si tratta di opinioni, di interpretazioni, di passione politica. è proprio una frode, una lurida frode che non descrive più l'aspra dialettica di un paese spaccato, descrive qualcosa di molto peggiore: l'impunità conclamata di chi mente con dolo, con metodo, con intenzione, sicuro di non doverne rispondere ad alcuno (all'Ordine dei giornalisti? è più realistico sperare che intervenga Batman).”
Questa mattina le 150 mila adesioni al gruppo sono state portate, dentro un voluminoso trolley, alla sede Rai di Viale Mazzini da una delegazione del gruppo di Facebook capeggiata da Arianna Ciccone e accompagnata dal Presidente e dal Segretario della Federazione della Stampa Roberto Natale e Franco Siddi . A fare gli onori di casa Guido Paglia responsabile relazioni esterne della Rai. Alla richiesta pressante di rettifica alla notizia da parte del gruppo Paglia ha manifestato disponibilità alla lettura delle motivazioni della sentenza nel corso del TG1 appena sarà disponibile. Ci auguriamo che l'impegno sia rispettato. La richiesta che la sentenza fosse letta integralmente in tv era stata avanzata dal portavoce di Articolo 21 Beppe Giulietti . “Considerato che la commissione parlamentare di vigilanza ha deciso di proibire alcune trasmissioni non dovrebbe essere difficile trovare gli opportuni spazi di palinsesti per un ampia e completa lettura delle motivazioni di una sentenza cosi' grandemente attesa dal medesimo presidente del consiglio e dai suoi avvocati “ aveva dichiarato Giulietti “. Oggi la richiesta viene avanzata da 150 mila italiani che chiedono il rispetto dell'Articolo 21 della Costituzione. Da parte nostra l'impegno affinchè questo numero aumenti ancora.
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