di Lavuinia Farnese da Vanity Fair
Con un programma tutto suo, non è in Tv da 15 anni. E ora che Oliviero Beha - fiorentino, classe 1949 - in Tv ci è tornato, fa Brontolo (mezz'ora di approfondimento il giovedì alle 11.30 su Raitre). Per due ragioni. La prima: «Per anni sono stato Zorro. Ora invecchiato, ingrassato, mi sembrava giusto appellarmi a un nano». La seconda: «In un Paese malato a cui hanno staccato la flebo, che si sta spegnendo, sotto la scure di una politica che è un comitato d'affari, il mio piccolo programma prova a fare dallo sbuffo un'opera di memoria».
È partito da Morgan e lo scandalo cocaina, passando da Walter Chiari, Califano, Lapo Elkann, poi ha cercato di capire chi guadagna davvero sui Mondiali e le Olimpiadi. Ora cosa dobbiamo aspettarci da un Brontolo come lei?
«Il rene a perdere. Proviamo a rispondere a questa domanda: se un ragazzo di questi che combatte con la crisi tutti i giorni una mattina di queste si alza e dice ai giornali: "Per aiutare i miei, perché non ho lavoro, per salvarmi, voglio vendere i miei reni, che succede?"».
Lei in questo Paese è Brontolo. Chi è Biancaneve?
«Non c'è. E seppure ci fosse sarebbe un'escort. O una trans. Comunque, una da commercio erotico che non ha niente a che vedere con l'erotismo».
Perché tanti anni di silenzio televisivo?
«Dal quando nel 1984 feci un'inchiesta sul mondiale di calcio del 1982, e scoprii che Italia-Camerun era truccata, c'è ostracismo. La censura, nei miei confronti, è stata silente. Mi hanno levato di mezzo come autore e conduttore 15 anni fa. Da allora, non sono andato più in onda che in piccoli spazi».
Ma un altro "scomodo" come Michele Santoro, dopo l'allontanamento post editto bulgaro è tornato in prima serata. Cos'ha di meno rispetto a un Santoro, un Floris, un Vespa?
«Forse sono più stupido di Vespa o Santoro. Oppure sono meno bello di Floris. Più verisimilmente sono l'unico che non ha un padrino. Che non è detto sia un merito, per come vanno le cose».
Chi ama di più dei tre?
«Santoro. Almeno solleva dei dubbi. Vespa gestisce uno spazio mediatico in cui si fa andare bene il Paese com'è, nonostante il precipizio. Floris fa il resto. Ma ho una proposta per loro e per la Rai».
Prego.
«Facciamo le primarie del piccolo schermo. A rotazione, io cedo la mia mezz'ora di programma a Vespa, Floris mi dà per una serata gli sgabelli di Ballarò, Santoro va a Porta a Porta. E lasciamo scegliere ai telespettatori».
Donne e parità dei sessi in Tv. A che punto siamo?
«Le donne si mangiano gli uomini in ogni ambito. Ma gli esempi negativi sono ancora troppi. Uno per tutti: quando un ministro come Mara Carfagna è a capo delle Pari opportunità siamo nell'ambito del paradosso, al fondo del barile. Raschiato, ora non resta che aspettare il rimbalzo. Sperando non tardi».