di redazione
L’approvazione della nuova legge in materia di controversie di lavoro è giunta alla fase finale.
In attesa di eventuali rilievi da parte della Presidenza della Repubblica, il tema appare di stringente attualità.
Come GD, avevamo da tempo intravisto il rischio di snaturamento del processo del lavoro che rischiava di perdere quelle caratteristiche di favor lavoratoris, per trasformarsi in un normale processo civile, con tendenza alla sua privatizzazione.
Purtroppo, come avevamo previsto, si sta realizzando proprio quanto temevamo:
si tende a rendere apparentemente paritario il rapporto tra lavoratore e datore di lavoro, senza tenere conto della particolare debolezza del lavoratore nel rapporto;
si favorisce il ricorso all'arbitrato privato, con clausola arbitrale da sottoscrivere addirittura al momento dell'assunzione;
si rende più difficile l'instaurazione delle cause per licenziamento, prevedendo un termine ulteriore di decadenza dall'azione, in caso di mancata presentazione del ricorso entro 6 mesi;
si statuisce il principio dell'apposizione delle spese di lite a carico del soccombente, anche se lavoratore;
si esalta sempre più la valenza dei centri di certificazione della validità dei contratti ed infine, si vincola il Giudice ad un mero controllo formale delle ragioni dei provvedimenti datoriali, escludendo ogni verifica sulle valutazioni tecniche, produttive ed organizzative, che competono al datore di lavoro.
Così ridotto, il processo del lavoro é morto; pensare che il lavoratore possa liberamente discutere con il futuro datore di lavoro l'opportunità di deferire anticipatamente in arbitri anche le eventuali future questioni, ivi compreso il licenziamento e le conseguenze della sua illegittimità, é francamente illusorio; devolvere alla giustizia privata la decisione su diritti indisponibili del lavoratore é inaccettabile; ritenere il lavoratore parte di pari forza rispetto al proprio datore di lavoro é una falsità ed una follia; impedire al Giudice di valutare anche le scelte del datore di lavoro appare una aperta violazione del principio del favor lavoratoris, inserito espressamente dalla L. 533/73, ma già presente nella nostra Costituzione, fondata sul lavoro.
Abbiamo perciò indetto una giornata nazionale per il 22 marzo di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e di informazione su quanto sta accadendo in tema di tutela dei diritti dei lavoratori. (dal sito www.giuristidemocratici.it)
LA RIFORMA DEL PROCESSO DEL LAVORO
Limiti al controllo giudiziale, arbitrato, art. 18:
decadenza dal diritto o decadenza del diritto?
Lunedì 22 marzo 2010 , ore 12-17
Roma, Aula Magna Corte d'Appello Lavoro-Penale, Via R. Romei, 15
Presiede: Cesare ANTETOMASO (Avvocato, Portavoce Giuristi Democratici di Roma)
Introduce: Carlo GUGLIELMI (Avvocato, Giuristi Democratici)
Relazioni di:
Prof. Avv. Piergiovanni ALLEVA – Responsabile Consulta giuridica Cgil;
Dr. Sergio MATTONE – Presidente emerito Corte di cassazione;
Dr. Giovanni CANNELLA – Magistratura Democratica
Avv. Pierluigi PANICI – Avocats Européens Démocrats;
Intervengono:
Avv. Matilde BIDETTI – Responsabile avvocati Cgil di Roma;
Simonetta FERRARO – Presidente Commissione D.P.L. Roma;
Giovanni NACCARI – Associazione Diritti Sociali e di Cittadinanza;
Roberto MARTELLI – Unione Sindacale Italiana - AIT;
Pierpaolo LEONARDI – Rappresentanze Sindacali di Base - CUB;
Fabrizio TOMMASELLI – Sindacato dei Lavoratori;
Franco RUSSO – Rete romana contro la crisi;
Maurizio ZIPPONI – Italia dei Valori;
Roberta FANTOZZI – Federazione della Sinistra;
Alfonso GIANNI – Sinistra Ecologia Libertà;
Stefano FASSINA – Partito Democratico
La partecipazione è gratuita.
Per informazioni: www.giuristidemocratici.it; giur.dem.roma@gmail.com; info@giuristidemocratici.it.