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Articolo 21 - Carovana per un lavoro sicuro
La Carovana è partita
La Carovana è partita Dire grazie è poco,perché non basta. E’ una battuta per lanciare la seconda fase della campagna “per un lavoro sicuro” e contro le morti sul lavoro che partirà a settembre dall’incontro programmato alla Mostra del Cinema di Venezia. Non a caso: perché è proprio dal mondo della cultura , dall’informazione  ma anche dal Teatro e dal Cinema che è arrivata la spinta più forte ,la risposta più chiara all’appello del presidente Napolitano perché non ci siano più vittime del lavoro. A loro,agli uomini di cultura e dell’associazionismo tutto va il GRAZIE più forte e sentito da parte di Articolo21, dopo la conferenza stampa di mercoledì 30 luglio.

La sala piena,non solo di giornalisti,ma di rappresentanti di questo mondo del cinema e del sindacato,delle associazioni (come Libera che lotta sul territorio contro lo sfruttamento mafioso nei cantieri che è una delle cause della mancanza di  protezioni antinfortunistiche), ma anche delle Acli,dell’Arci,del sindacato dei giornalisti di cinema (che con Laura Della Colli ha intrecciato le iniziative dei Nastri D’Argento con le campagne di Articolo21) ha ben rappresentato la grande risposta che l’appello del presidente della Repubblica ha prodotto. Ed anche l’importanza che la campagna di Articolo21  ora assume per realizzare nelle sue varie tappe, una forte mobilitazione ed informazione sui temi della prevenzione degli infortuni e della difesa della attuale legge,approvata solo lo scorso anno,  entrata in vigore da poco e neppure completamente,come ha fatto notare l’ex ministro Cesare Damiano.
Un grazie,che è anche un impegno per il futuro, va al coordinamento dei Centoautori ed al comitato “Emergenza cultura”  che  hanno voluto partecipare alla mobilitazione,non solo con la loro presenza alla conferenza stampa di Montecitorio, ma con le opere degli autori del Cinema che hanno realizzato  film, documentari, inchieste sulle morti sul lavoro,non ultimo il ‘docufilm’ di Mimmo Calopresti “La fabbrica dei tedeschi” che aprirà la campagna di Articolo21 con la proiezione a Venezia.
 Non solo Calopresti però:altri film sul tema,da “Thyssenkrupp Blues” di Pietro Balla a “La classe operaia va all’inferno” di Simona Ercolani, sino al bel film di Daniele Segre “Morire di lavoro”, stanno portando  nelle sale cinematografiche  e nelle case degli italiani i segni del dolore delle vittime, i problemi della vita nei cantieri e nelle fabbriche, il perché delle disattenzioni mortali e le responsabilità di chi non applica la legge sull’antinfortunistica. Insieme alle inchieste giornalistiche su tv,radio e giornali, questi film e documentari  hanno portato il tema del lavoro sicuro nell’attualità sociale e politica. I morti sul lavoro sono tornati a diventare Notizia nelle redazioni; insomma se ne parla e si pubblicano i volti delle vittime ed i pianti di rabbia e di dolore dei parenti. Ed è per i congiunti degli infortunati e di chi non è tornato a casa che ora la campagna di Articolo21 vuole continuare a muoversi: la carovana deve concretamente partire.
 Chiediamo allora alla Rai di mandare in onda nella sua programmazione estiva ed autunnale  i film di Segre ed Ercolani, dagli “Invisibili” a Calopresti, dopo che  sarà uscito nelle sale cinematografiche, perché la più grande azienda culturale del nostro paese continui a “fare cultura”, promuovendo l’attenzione  informativa insieme a  fiction e documentari sui temi del lavoro: dal precariato a vita alle morti per troppa fatica o per mancanza di precauzioni.
Ed agli artisti,agli attori di teatro ,ai registi, ai musicisti, ai produttori ed ai giornalisti chiediamo di salire sulla carovana perché in ogni tappa del viaggio in Italia nei luoghi delle “Croci bianche”, non ci siano solo dibattiti e tavole rotonde,incontri e discussioni, ma anche rappresentazioni e proiezioni che uniscano alla razionalità della legge da difendere ed applicare, le emozioni della vita vissuta, di chi ha visto uscire da casa al mattino il proprio marito o la propria moglie che poi non è più tornato la sera dal cantiere o dalla fabbrica.
E’ tempo di partire: settembre ed ottobre saranno impegnativi, anche per la proposta di fare a Roma una tappa in più della Carovana, davanti ai palazzi ed ai ministeri dove far sentire non solo la protesta, ma anche la proposta di questa campagna per il lavoro sicuro: la difesa della legge e la sua applicazione rigorosa in ogni luogo di lavoro, da quello casalingo  ai cantieri.
Grazie, dunque,anche ai sindacati che si sono impegnati in questa campagna ed in questa carovana; a Cgil,Cisl,Uil,dall’inizio al fianco di Articolo21 nel lancio dell’iniziativa  ed anche all’UGL,con l’adesione convinta di Renata Polverini. Anche a loro chiediamo di partire con molta partecipazione,città per città,con  la mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini nei luoghi toccati dal viaggio per il lavoro sicuro.
 A dimostrazione di quanto  questa battaglia sia trasversale ed al di là di ogni schema politico o tradizionale; perché è una mobilitazione  veramente di tutti, che passa nelle famiglie italiane,senza guardare in faccia agli schieramenti ,ma che dai partiti politici e dalla Confindustria chiede poi risposte ed impegni. Anche perché conviene a tutti: salvare vite umane costa molto meno che rischiare di fare vittime, da’ alla nostra società una vena di vera modernità,diventa parte integrante della cultura della solidarietà umana, come si conviene ad una nazione ,ad uno stato industriale moderno e costituzionale, dove i problemi si affrontano e si risolvono insieme, uscendo dai conflitti con proposte che valgano per tutti e che siano nell’interesse di tutti. 
Proprio nello spirito dell’appello del presidente Napolitano.
Dalla rete di Articolo 21