di Nello Trocchia
Pierluigi Bersani, leader del Pd, arriva addirittura ad imputargli la sconfitta in Piemonte, stando ai numeri non ci sono dubbi. In campagna elettorale ha speso poco più di 15 mila euro per ogni competizione, ora si trova con due consiglieri regionali, in due delle 5 regioni dove si era presentato. Un successo nato ed esploso in rete. E’ il movimento a 5 stelle di Beppe Grillo, la variabile imprevedibile di questa tornata elettorale che registra un risultato record. In Piemonte arriva al 5%( sostenuto dai comitati No-tav, abbandonati dal Pd), in Emilia Romagna, al 7%. Giovanni Favia, già consigliere comunale a Bologna, racconta che ' non sono state tradite le aspettative, visto che c'era molto fermento intorno alla lista a 5 stelle'. Le priorità ora sono la trasparenza negli atti amministrativi( a partire dalle determinazioni dirigenziali) e progetti di legge sulle questioni energetiche e ambientali. Favia conferma che la lista rinuncerà ai rimborsi elettorali perché ' i soldi corrompono i partiti'. Una campagna elettorale fatta con poche risorse, 5 mila euro, e tante idee che nascono condivise in rete. ' Proviamo a costruire nuove forme di aggregazione attraverso il web, ci chiamano ancora antipolitica sui giornali nazionali, solo perché la politica la vogliamo fare pulita, senza carrierismi e mandati privatistici'. Dopo il successo arriva l'esperienza in consiglio regionale, una forza democratica di opposizione pronta a scomparire. ' Ci sono differenze tra Pd, Pdl e i partiti satelliti, ma intendono la politica come carriera, noi, invece, non abbiamo partito, siamo pronti a scomparire quando le forze politiche mutueranno i nostri progetti'. Ora Giovanni Favia diventa un co.co.pro., come si definisce, un dipendente a progetto a disposizione dei cittadini e della comunità.
Ascolta l'intervista a Giovanni Favia