di Ambra Murè
Nonostante la netta opposizione del Vaticano e l’ostruzionismo dei neo governatori leghisti, da oggi la Ru 486 è ufficialmente a regime. La prima somministrazione della pillola abortiva è avvenuta al policlinico di Bari su una donna di 25 anni. Ma cos’è e come funziona l’aborto farmacologico rispetto a quello chirurgico?
La cosiddetta pillola abortiva, in realtà, sono 3 pillole di 2 farmaci diversi, che vanno assunte obbligatoriamente entro 7 settimane dopo il primo giorno dell’ultima mestruazione. Secondo il dottor Nicola Blasi, responsabile delle interruzioni di gravidanza al Policlinico di Bari, questo metodo "non cambia assolutamente nulla rispetto alla legge 194", se non il fatto che "si evita alla donna un'anestesia e un intervento chirugico".
In base all’indicazione del Consiglio Superiore di Sanità, tutto il trattamento deve avvenire in ricovero ordinario di 3 giorni. Ma il dottor Blasi, che ha già sperimentato la Ru486, assicura che un day hospital sarebbe più che sufficiente. A chi poi sostiene che questo tipo di trattamento, meno traumatico per la donna, rischi di semplificare, quasi banalizzare, l’aborto stesso, il medico fa notare che "la donna deve comunque venire in ospedale. Non può acquistare la pillola nella farmacia vicino casa". Credere poi che una pillola basti a rendere l'aborto più facile "è un'offesa per la dignità della donna".
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