di OSSERVATORIO TG DI ARTICOLO 21
I TITOLI DEL TG DEL 2 APRILE 2010 -La marcia indietro del giovane presidente della Regione Piemonte Cota, sulla pillola abortiva RU 486, in quasi tutti i titoli dei telegiornali della Rai. Non ne parlano, nei titoli, i telegiornali Mediaset, ma ne danno spazio, come ha fatto il Tg5, a servizi sull’argomento in maniera equilibrata. I telegiornali Rai, invece, in particolare Tg3 e Tg2, ricordano nei servizi che la polemica è partita dalla dichiarazione di Roberto Cota di voler lasciar marcire nei magazzini la pillola abortiva.
Noi ne parleremo nello spazio di questo osservatorio dedicato al commento, con l’intervista a Silvio Viale, ricercatore dell’ospedale Sant’Anna di Torino, che ha introdotto in Italia la sperimentazione sulla RU 486.
Da segnalare che continua la scelta del Tg La7 di non fare più i titoli. Dopo la copertina, dedicata al quinto anniversario della morte di Giovanni Paolo II, lancia il sondaggio chiedendo di votare per la santificazione immediata, oppure no, del Papa polacco. Subito dopo da il via al primo servizio dedicato, invece, alle parole pronunciate questo pomeriggio da padre Raniero Cantalamessa, durante l’omelia in San Pietro per l’adorazione della croce , dove ha paragonato gli attacchi alla chiesa e al Papa, sui casi pedofilia, all’antisemitismo.
Il Tg1 si distingue per un bel servizio, anticipato anche nei titoli, che ad un anno di distanza dal terremoto de L’Aquila riporta le telecamere nella casa dello studente.
Per il resto ampio spazio in tutti i tg all’esodo di Pasqua ed alle previsioni del tempo. E sempre il Tg1 in coda ai titoli ci ricorda che i principi azzurri piacciono di più quando nelle fiabe non sono esseri umani, ma ranocchie o bestie.
Attendiamo di conoscere, passando dalle fiabe alla realtà, se il dato della ricerca resta valido . Oppure se gli umani ranocchi dovranno mettersi il cuore in pace.
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Il Commento: Silvio Viale, medico e ricercatore del Sant’Anna di Torino
(intervista di Alberto Baldazzi)
Dottor Viale, se lo aspettava questo dietro- front di Cota a 24 ore dalle affermazioni estreme, ideologiche, sulla pillola RU 486?
“Mah, erano inevitabili. Se non oggi, sarebbe avvenuto nei prossimi giorni. Per altro si è ben guardato dal farle prima delle elezioni, in campagna elettorale, perché sicuramente avrebbe perso”
Le faccio una domanda strana. Ma è possibile essere “fan “ o “anti” una determinata metodica medica?
“Guardi: l’aborto è l’aborto. Noi seguiamo l’evoluzione della scienza e della medicina, in tutti i campi; quindi anche per l’aborto è la stessa cosa. Per altro non si può pensare che esista un aborto buono e un aborto cattivo: se uno è contro l’aborto, è contro l’aborto chirurgico, come contro l’aborto medico.”
Seconde lei in Piemonte, che è la regione dove lei ha operato, sperimentando anche la pillola RU 486, come finirà?
“Finirà che si assisterà ad una sorta di grande ipocrisia. Tutti finiranno per accettare il ricovero; Poi le donne andranno a casa dopo due ore, e lo si chiamerà ricovero ordinario. La 194 – che nessuno legge – prevede che gli aborti chirurgici si possano fare in ambulatorio, nei consultori. Quindi pensi un po’ per quel che riguarda invece la somministrazione di alcune pillole; per altro in tutti i paese europei si fa in day-hospital, stando poche ore, o negli ambulatori dei medici autorizzati a fare aborti.”
Un’ultima domanda. Lei è uno scienziato, un medico, ma anche un cittadino; come valuta i livello di informazione, l’accuratezza o meno dei livelli di informazione su questi temi, tanto più nel contesto post elettorale?
“Guardi: moltissima confusione e tante cose approssimative. Noi siamo vittime di una campagna da parte di due quotidiani, Il Foglio e Avvenire, che hanno monopolizzato le rassegne stampa e anche le repliche e il dibattito sugli altri giornali. Mi accontento che in questi giorni, nessuno scriva: RU 486, la pillola del giorno dopo: che , come tutti sanno, non c’entra nulla”.