di OSSERVATORIO ARTICOLO 21
I TITOLI DEI TG DEL 1 APRILE 2010 - Berlusconi che ringrazia gli elettori su facebook e le polemiche per le dichiarazioni dei presidenti delle regioni Piemonte e Veneto sulla pillola abortiva in apertura di quasi tutti i telegiornali di oggi, con l’unica eccezione per il Tg4 e Studio Aperto che aprono solo con le dichiarazioni del premier.
Gli altri telegiornali, sempre sull’argomento pillola abortiva, si occupano principalmente delle polemiche politiche, con poca analisi sulla posizione del vaticano, riportando soltanto le dichiarazioni di Benedetto XVI contro l’aborto, durante la messa di oggi per il giovedì santo, e di Monsignor Fisichella che apprezza le posizioni della Lega.
Sempre sull’argomento il TG de La7, oltre a dedicarvi l’apertura dei servizi in scaletta, si sofferma anche sugli sviluppi dello scandalo pedofilia che ha coinvolto lo stesso Pontefice.
A proposito del telegiornale de La7, da sottolineare un cambiamento nell’impaginazione: via i titoli e spazio solo a copertina e sondaggio, dedicati entrambi, questa sera, ai problemi in casa del Partito Democratico.
Per il resto tutto come al solito: grande spazio alla cronaca e al gossip per Studio Aperto, con il processo Cogne bis e Pamela Anderson che sfida la memoria di Marilyn Monroe, le previsioni del tempo per il prossimo ponte di Pasqua per Tg4, Tg1 e Tg5, solo Tg3 e Tg2 ci ricordano che sulle partenze pesa il caro benzina, e gli immancabili servizi sul primo aprile, con una carrellata di scherzi trovati su internet o effettuati dai famosi del Grande Fratello.
Noi invece pensiamo che il vero pesce d’aprile sia proprio dare tanto spazio, a tali notizie, in un telegiornale.
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Il commento di Marco Politi, giornalista, Vaticanista de Il Fatto Quotidiano
Marco Politi, i tg della sera - fanno eccezione studio aperto e il tg 4 di Fede - hanno tra primo e secondo titolo la vicenda pillola abortiva con corollario o anticipazione sulle prese di posizione vaticane e della CEI. Siamo tornati agli anni 50, con la differenza – e non è poco –della proliferazione televisiva?
“No. Forse siamo peggio che negli anni ’50, perché ci troviamo di fronte ad una manovra studiata molto lucidamente: questa non è una improvvisazione. Bossi ha cercato già a settembre un incontro con i vertici ecclesiastici; ha avuto un incontro con il Presidente della CEI Bagnasco per un’ora; ha avuto un incontro con il Cardinale Bertone in Vaticano per un’altra ora – era presente anche il capogruppo della Lega Cota; adesso, subito dopo le elezioni, dopo che è stato evidente l’appoggio che la CEI ha voluto dare al centro destra soprattutto nelle regioni di frontiera come il Lazio ed il Piemonte, agitando la questione dell’aborto e quindi invitando a non votare i cosi detti “abortisti”; bene , ora la Lega lancia questo segnale chiarissimo: “ Noi siamo i garanti politici di quelli che la Chiesa ritiene i principi non negoziabili”. Quindi quella della pillola RU 486 è soltanto un pretesto, però avanzato con molta violenza. Cota dice: “Lasceremo nei magazzini le pillole che sono arrivate”. Zaia dice: “ Non faremo mai arrivare negli ospedali del Veneto la pillola”. In qualche modo così si trascinano a rimorchio anche gli altri Governatori nel sud –la stessa Polverini - ; tutti devono ripetere che comunque la pillola sarà usata obbligatoriamente soltanto con la permanenza in ospedale”.
L’opinione pubblica laica - non voglio dire laicista -, a questo punto che strumenti ha per esprimersi, per dibattere, per esser rappresentata?
“Noi siamo in una strana situazione, perché su questi temi - prendiamo le coppie di fatto, prendiamo il testamento biologico la maggioranza degli italiani è largamente a favore di soluzioni civili che sono state già adottate in Europa. In Irlanda la pillola del giorno dopo è un prodotto da banco. In Germania pochi mesi fa è stata approvata a larga maggioranza una legge – sottouna cancelliera democristiana . sul testamento biologico; una legge che da la facoltà al paziente di decidere se continuare o meno cure. Qui in Italia invece, i vertici ecclesiastici vedono il Paee come l’ultima trincea di Dio dove poter ancora imporre che certe leggi non vengano fatte. Che cosa può fare un’opinione pubblica diciamo, laica; ma io direi un’opinione pubblica civile, normale, che comprende laici, cattolici, credenti e diversamente credenti. Probabilmente deve farsi sentire di più. Se le donne, di destra, di centro e di sinistra si facessero sentire nuovamente in maniera incisiva, facendo capire ai loro deputati che stare o meno in ospedale 3 giorni è una decisione che vogliono prendere loro, con i loro medici curanti. Poi, devo dire, i partiti del centro sinistra dovrebbero riscoprire l’arte di essere a contato con i loro elettori tutto l’anno, non solo con le primarie e sotto elezioni. Ci sono problemi da discutere, ritrovare una capacità di comunicazione anche trasmettendo messaggi efficaci. Si tratta di fare una battaglia in Parlamento, nelle Regioni, ma anche nell’arena più vasta dell’opinione pubblica. Però bisogna essere in grado di sapersi spiegare”.