di Simone Luciani
19.16: arrivato il parere del Ministero della Salute sulla pillola RU486, si può visionare qui
Tutti (tutte) in attesa del parere del Ministero della Salute, per capire che ne sarà della pillola abortiva. E’ l’esito dell’indagine conoscitiva della Commissione Igiene e Sanità del Senato, il cui documento finale, votato a maggioranza, ha tratto due conclusioni: che qualcuno (senatori? ministri?) dovrà recarsi in Europa, all’Agenzia Europea del Farmaco, per chiedere che si apra una nuova istruttoria sulla pillola abortiva (con l’improbabile esito di sospendere l’uso del farmaco nei paesi in cui è usato, e cioè quasi tutti quelli del vecchio continente); e, soprattutto, che prima di procedere all’immissione in commercio della pillola, cui manca solo la pubblicazione della delibera dell’Agenzia del Farmaco in Gazzetta Ufficiale, si dovrà attendere il parere del Ministero sulla compatibilità con la legge 194 sull’aborto. Non è chiara la legge che stabilisce l’obbligo di attendere questo parere, né i riferimenti normativi presentati sul documento della Commissione fanno alcun cenno a eventualità del genere. Soprattutto, c’è la sensazione che i 700 giorni di pratica burocratica dell’Aifa per l’approvazione del farmaco (contro i 90 previsti dalla normativa) si allungheranno, e non di poco. Ignazio Marino è chirurgo, senatore del Partito Democratico, presidente della Commissione d’Inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale e componente della Commissione Sanità.
Ascolta l’intervista a Ignazio Marino realizzata da Simone Luciani.