di Stefano Corradino
"Lo spirito di Enzo Biagi rivive su Current tv". Esordisce così Al Gore al Festival del Giornalismo di Perugia. Dopo aver salutato e ringraziato i "currentisti" italiani il Premio Nobel, preceduto dallo scrittore Roberto Saviano, esordisce ricordando "il grande giornalista di cui dobbiamo onorare continuamente la memoria". Lo fa davanti ad una platea gremita al teatro Morlacchi. Centinaia di giovani in fila già cinque ore prima per assistere all'evento in una giornata ben poco primaverile. E in molti sono rimasti fuori al freddo, a seguire dal maxi schermo l'appuntamento clou di una manifestazione che offre dibattiti e riflessioni ogni anno più stimolanti.
Non è quello di Enzo Biagi l'unico riferimento di Al Gore ai giornalisti italiani. L'inventore di Current Tv dimostra di conoscere bene l'informazione italiana e cita Michele Santoro ed Anno Zero e le inchieste di Milena Gabanelli quali esempi di buon giornalismo. Quel giornalismo che scava a fondo, che fa inchiesta, che non ha paura dei condizionamenti. Merce rara, sottolinea Al Gore, in una società dei media nel quale "il business mescola news e spettacolo e non permette piena liberta' e indipendenza ai giornalisti". Insiste sul valore dell'informazione e della necessità di raccontare la verità come condizione essenziale per far crescere la società. "Se fate palestra per 5 ore di seguito sentite i risultati nelle braccia. Avvertite lo sforzo alle gambe dopo 5 ore di corsa. Se per 5 ore state davanti alla tv dovete allenare i muscoli del cervello, e quindi della democrazia". Altrimenti non serve a niente, sottointende.
Inevitabili i raffronti con l'informazione americana. Ma Al Gore non vuole stabilire un primato. Si limita però a ribadire lo sconcerto per un episodio che mai nel suo Paese si sarebbe potuto verificare: "imbavagliare i talk show prima delle elezioni? Allucinante!"
Quello di Al Gore è uno spot ripetuto per la sua tv che non subisce condizionamenti politici ed economici. E che alle sterili news preferisce le inchieste e il giornalismo investigativo. E lancia un filmato choc di un giovane in automobile che si fa riprendere mentre sniffa una dose di farmaci bruciata come fosse eroina.
Una televisione che racconta le storie. E' quello che vorrebbe Roberto Saviano anche per la carta stampata. Quella dell'autore di Gomorra, nel suo appassionato intervento è una provocazione quantomai intelligente: "ogni giorno - afferma Saviano - le prime pagine dei quotidiani sono piene dei commenti di ministri, sottosegretari, deputati, e delle loro successive smentite. Se per un anno le redazioni di quotidiani come Repubblica, il Corriere, Il Sole24Ore o la Stampa trasferissero le loro redazioni in città come Napoli o Palermo, ogni mattina i giornali racconterebbero un'Italia diversa..."
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