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Articolo 21 - ESTERI
Da Mosca a Milano per Anna
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di Micol Sarfatti

Da Mosca a Milano per Anna

Un’ assemblea via Skype tra Mosca e Milano per ricordare Anna Politkovskaya e discutere della libertà di stampa in Europa. Un incontro tra gli studenti della Università Mgu di Mosca, la stessa in cui ha studiato la coraggiosa giornalista della Novaja Gazeta, e gli allievi della scuola di giornalismo Walter Tobagi di Milano.
What we know about Anna?, questo il nome dell’evento tenutosi il 28 maggio, è stato ospitato dalla Casa dei giornalisti di Mosca.  Perché in Russia ricordare Anna Politkovskaya, assassinata il 7 ottobre del 2006, è difficile, ma forse possibile. Anche se il governo e la stampa russa sono ancora reticenti sulla sua morte.
Da Mosca Ilya Politkovsky e Alexander Cherkasov, corrispondente della Novaja, hanno ricordato in diretta la straordinaria attività di Anna. Una giornalista  sempre alla ricerca di verità, con una grande passione per il suo lavoro, che non ha avuto paura di denunciare i crimini commessi dall’esercito russo durante le guerre in Cecenia. Per questo invisa al governo di Putin.
Da Milano, gli studenti hanno a loro volta ricordato alcuni dei più coraggiosi giornalisti Italiani: su tutti Walter Tobagi, di cui, proprio il 28 maggio,  ricorre il 30esimo anniversario dalla morte. Ma anche cronisti vittime della mafia come Giovanni Spampinato, Giuseppe Fava e Carlo Siani e scrittori come Roberto Saviano, costretto a vivere sotto scorta per aver denunciato le attività della Camorra nel suo celebre libro “Gomorra”.
I giovani giornalisti di Milano hanno  menzionato anche la spinosa questione del DDL intercettazioni, una legge che può, seriamente, mettere a repentaglio la libertà di stampa.
Se in Russia si ha ormai la consapevolezza di non aver un’ informazione completamente libera, in Italia molti credono che sia ancora possibile esprimere il proprio pensiero e raccontare i fatti senza censure. Le cose purtroppo stanno cambiando.
Sarà’ compito proprio dei giovani giornalisti, a Mosca come a Milano e nel resto del mondo, difendere la libertà di stampa. In nome di chi per questa libertà ha speso la propria vita, come Anna Politkovskaya e Walter Tobagi.


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