Articolo 21 - ESTERI
Freedom flotilla: l'esercito israeliano assalta i pacifisti
di redazione
Sono ore drammatiche al largo della costa palestinese dove questa notte un convoglio pacifista di 5 navi cariche di aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza è stato attaccato dalla marina israeliana. A bordo delle imbarcazioni si trovano 700 pacifisti e attivisti di molte organizzazioni internazionali. Sull’attacco il governo israeliano nelle prime ore ha posto la censura totale, poi in mattinata è arrivata la conferma ufficiale. Il bilancio e’ stato da subito pesante, ci sarebbero dai 10 ai 20 morti, 35 i feriti tra questi anche una decina di militari israeliani. La flotta, secondo i volontari a bordo, sarebbe stata intercettata a 250 km dalla costa di Gaza in acque internazionali. Fra i 700 attivisti anche 5 italiani. Le prime reazioni arrivano dalla Turchia, che ha appoggiato la missione con una nave cargo e ha immediatamente convocato l'ambasciatore israeliano ad Ankara Gabby Levy. Intanto decine di manifestanti hanno provato a fare irruzione al consolato israeliano di Istanbul, lanciando pietre e venendo a contatto con le guardie di sicurezza. La tv araba Al Jazeera conferma che nessuna delle missioni passate è mai riuscita a entrare nelle acque territoriali di Gaza.
Piovono le condanne internazionali, da Abu Mazen, presidente ANP, che ha da subito condannato l’attacco definendolo “un massacro”, all’Onu, con l’alto commissario per i diritti umani, Navy Pillay, che si è detta “scioccata”, l’UE chiede invece l’immediata apertura di un’inchiesta per chiarire la dinamica della vicenda, viste le accuse mosse ai volontari non solo di trasportare oltre agli aiuti anche armi, ma anche si aver attaccato per primi , Svezia, Spagna e Grecia hanno convocato gli ambasciatori. Uniche mosche bianche, Israele e l’Italia che parlano di “reazione ineviatbile” ad una provocazione premeditata.
Un braccio di ferro non di certo inaspettato ma non in questi termini, e che potrebbe preannunciare una grande Crisi internazionale.
Piovono le condanne internazionali, da Abu Mazen, presidente ANP, che ha da subito condannato l’attacco definendolo “un massacro”, all’Onu, con l’alto commissario per i diritti umani, Navy Pillay, che si è detta “scioccata”, l’UE chiede invece l’immediata apertura di un’inchiesta per chiarire la dinamica della vicenda, viste le accuse mosse ai volontari non solo di trasportare oltre agli aiuti anche armi, ma anche si aver attaccato per primi , Svezia, Spagna e Grecia hanno convocato gli ambasciatori. Uniche mosche bianche, Israele e l’Italia che parlano di “reazione ineviatbile” ad una provocazione premeditata.
Un braccio di ferro non di certo inaspettato ma non in questi termini, e che potrebbe preannunciare una grande Crisi internazionale.
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