di Nello Trocchia
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Giudice in composizione collegiale, limitazione delle intercettazioni, ridimensionamento dell’uso delle ambientali. Bisogna leggere il provvedimento, approvato dal Senato, per capire lo scempio e il colpo durissimo che il governo e la maggioranza hanno inferto alla lotta alla mafia e al crimine diffuso. E i numeri dei latitanti arrestati non bastano più per giustificare un provvedimento che fa cadere la maschera a questo esecutivo che, nei fatti, aiuta il crimine organizzato riducendo gli strumenti a disposizione dei magistrati. Nicola Gratteri conosce bene la ‘ndrangheta, la combatte da anni, la mafia calabrese ha più volte progettato di ammazzarlo. Prima di fare una legge porcata, come questa, che disciplina materie delicatissime bisognerebbe ascoltare chi quotidianamente combatte il crimine. Ma i suggerimenti, gli appelli, le richieste di modifica sono cadute miseramente nel vuoto. Abbiamo raggiunto Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria, al telefono. L’amarezza di un giusto, la frustrazione degli onesti. Gratteri non vuole sentire parlare dei successi contro le mafie, rivendicati dal governo. “ Mi deve spiegare lei, l’intervento del ministro della giustizia e dell’interno per favorire l’arresto dei latitanti. Mi dice una cosa che hanno fatto concretamente? Cosa hanno modificato dal punto di vista degli uomini a disposizione, dal punto di vista normativo? Nulla. E’ frutto del lavoro, il sudore esclusivo di chi fa polizia giudiziaria, anche oltre le ore di lavoro previste, sapendo che le ore straordinarie saranno pagate solo in parte”.
Si cambia registro sulle intercettazioni. E’ preoccupato?
“E’ un grave errore di strategia contro le mafie. Anche se la limitazione investe i reati fine è ovvio che se devo indagare su un mafioso, io non parto intercettando un capo mafia, o un notorio mafioso, parto sempre da gente quasi insospettabile. Voglio dire che le indagini sull’associazione a delinquere nascono indagando su reati minori. Porre queste limitazioni è un grosso vantaggio per le mafie, per le organizzazioni criminali
Costano troppo le intercettazioni, dicono
Non è vero. L’intercettazione è il mezzo più economico e garantista che esista. Io se metto sotto controllo un telefono con 11 euro più iva, io per 24 ore conosco dove si sposta questa persona. Per avere lo stesso risultato devo fare un pedinamento con due,tre macchine e allo stato costa almeno 2-3 mila euro
Il testo modifica anche le ambientali?
Le ambientali sono state la grande svolta dagli anni ’90 ad oggi nella grande investigazione. I maggiori risultati dal punto di vista probatorio le abbiamo avute dalle ambientali, la voce naturale di due mafiosi che parlano corrispondono in termini di valore alle dichiarazioni di venti collaboratori di giustizia .
Il testo prevede che le intercettazioni devono essere autorizzate da un giudice competente, che decide in composizione collegiale.Cosa ne pensa?
Quella è una follia. Ogni mattina io penso a questi pulmini che partono da Castrovillari, da Rossano, da Vibo per andare a Catanzaro per portare le richieste di intercettazioni al tribunale distrettuale di Catanzaro e anche per una proroga. Ma non portare solo la richiesta di 20-30 pagine, ma portare 20-30, 100 faldoni. Ci sono fascicoli composti da 180 faldoni. Portare ogni volta 180 faldoni da Cosenza a Catanzaro vuol dire una giornata, il giudice poi deve leggere e le carte devono tornare indietro. Siamo all’età della pietra, torniamo all’inchiostro e calamai. Nel 2010 dovremmo puntare all’informatizzazione. Dovremmo
Aumentano gli arresti dei latitanti? Un successo del governo?
Cosa concretamente hanno fatto il ministro della giustizia e il ministro dell'interno? Me lo dice lei? Cosa hanno modificato dal punto di vista degli uomini a disposizione, da punto di vista normativo? Nulla. Gli arresti sono il frutto esclusivo del lavoro, del sudore di chi fa polizia giudiziaria, anche oltre le ore di lavoro previste, sapendo che le ore straordinarie saranno pagate solo in parte.
E’ uno sfascio questo provvedimento per il sistema giustizia?
Certamente, uno sfascio.
Ascolta l'intervista a Nicola Gratteri