Articolo 21 - INTERNI
Ustica: infuria la polemica, Giovanardi contro tutti
di redazione
Il 27 giugno saranno passati trent’anni. Bologna si appresta a celebrare il lutto, come ogni anno, da quel 1980 ad oggi. E come sempre anche quest’anno non mancano le polemiche a tenere banco. La più recente, quella scoppiata oggi pomeriggio tra il Ministro Giovanardi e i giornalisti Andrea Purgatori e Giovanni Fasanella (autore del recente libro 'Intrigo internazionale') durante lo speciale andato in onda su Sky Tg24, e che ha fatto seguito al battibecco avvenuto questa mattina tra lo stesso Giovanardi e il giudice Rosario Priore, ex titolare dell’inchiesta durante la trasmissione radiofonica, Radio anch’io su Radio 1.
Stamane, a scatenare un acceso diverbio fra i due, le dichiarazioni del ministro che aveva più volte sottolineato come le sentenze abbiano "spazzato via l’ipotesi del missile e della battaglia aerea". Dichirazioni pesanti da un punto di vista politico vista la riapertura dell’inchiesta disposta lo scorso anno in seguito alle rivelazioni rese a mezzo stampa dall’ex presidente Cossiga, che invece si era espresso proprio in termini contrari, tirando in ballo la marina militatre francese. Accuse ribadite anche nel maggio di questa'anno nella video inchiesta realizzata da Giampiero Marrazzo e Gianluca Cerasola:"L'aereo francese si era messo sotto il Dc9, per non essere intercettato dal radar dell'aereo libico che stava trasportando Gheddafi. Ad un certo punto lancia un missile per sbaglio, volendo colpire l'aereo del presidente libico".
“Sappiamo ormai con certezza- ha sostenuto il ministro nel corso della trasmissione- che non c'erano aerei in prossimita' del Dc9 e che le tracce accertate sui resti dell'aereo, come tutti possono vedere a Bologna, sono quelle di una bomba. C'e' da chiedersi perche' all'epoca non si indago' su questa ipotesi”. Si infuria il giudice Priore, che intervenendo telefonicamente risponde a tono: “'si sollevano questioni e dubbi a cui piu' volte si e' risposto” e ancora: “'erano ben diversi i giudizi dei pm di secondo e terzo grado. Dobbiamo dirlo una volta per tutte: la verita' giudiziaria in Italia spesso e' ben diversa da quella storica”. Un battibecco durato per un po’ e che infine ha spinto lo stesso Priore a chiedere esplicitamente: “Non chiuda gli occhi e mi dica se parla a nome del governo. Perché se è così è un problema.”
Il problema a cui il giudice fa riferimento sono le rogatorie internazionali avviate dalla Procura di Roma in questi giorni e dirette a Francia e Stati Uniti per chiedere notizie sul traffico aereo militare nello spazio al largo di Ustica, la sera del 27 giugno 1980 e a cui la Francia ha già risposto positivamente garantendo piena collaborazione nel momento in cui verrà presentata richiesta ufficiale.
“E’ il Governo- ha sottolineato ancora Priore- che dovrà sostenere le richieste di rogatorie rivolte agli Stati Uniti, alla Francia e alla Nato.”
E mentre l’opposizione chiede che il ministro riferisca in Parlamento in merito alle suddette dichiarazioni, avendo egli specificato di parlare a nome dell’esecutivo e non a titolo personale, è in corso in queste ore il convegno organizzato a Bologna “Come combattere il muro di gomma. Stato e società civile si confrontano” parte del fitto calendario previsto per il trentennale.
Secca la replica di Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime: “'Non sono andata a trasmissioni dove c'era Giovanardi, perche' la sua e' un'informazione che fa disinformazione. Dice cose mendaci e non riesco a confrontarmi con lui. Io voglio ricordare il trentesimo anniversario partendo solo da dati di fatto', ha aggiunto la Bonfietti chiedendo ancora una volta al Governo di fare di tutto per accertare la verita… e' ora che la politica si interessi di sapere chi ha potuto mai abbattere un aereo civile in tempo di pace e spero che il mio paese sia all'altezza di pretendere questa verita''.
Stamane, a scatenare un acceso diverbio fra i due, le dichiarazioni del ministro che aveva più volte sottolineato come le sentenze abbiano "spazzato via l’ipotesi del missile e della battaglia aerea". Dichirazioni pesanti da un punto di vista politico vista la riapertura dell’inchiesta disposta lo scorso anno in seguito alle rivelazioni rese a mezzo stampa dall’ex presidente Cossiga, che invece si era espresso proprio in termini contrari, tirando in ballo la marina militatre francese. Accuse ribadite anche nel maggio di questa'anno nella video inchiesta realizzata da Giampiero Marrazzo e Gianluca Cerasola:"L'aereo francese si era messo sotto il Dc9, per non essere intercettato dal radar dell'aereo libico che stava trasportando Gheddafi. Ad un certo punto lancia un missile per sbaglio, volendo colpire l'aereo del presidente libico".
“Sappiamo ormai con certezza- ha sostenuto il ministro nel corso della trasmissione- che non c'erano aerei in prossimita' del Dc9 e che le tracce accertate sui resti dell'aereo, come tutti possono vedere a Bologna, sono quelle di una bomba. C'e' da chiedersi perche' all'epoca non si indago' su questa ipotesi”. Si infuria il giudice Priore, che intervenendo telefonicamente risponde a tono: “'si sollevano questioni e dubbi a cui piu' volte si e' risposto” e ancora: “'erano ben diversi i giudizi dei pm di secondo e terzo grado. Dobbiamo dirlo una volta per tutte: la verita' giudiziaria in Italia spesso e' ben diversa da quella storica”. Un battibecco durato per un po’ e che infine ha spinto lo stesso Priore a chiedere esplicitamente: “Non chiuda gli occhi e mi dica se parla a nome del governo. Perché se è così è un problema.”
Il problema a cui il giudice fa riferimento sono le rogatorie internazionali avviate dalla Procura di Roma in questi giorni e dirette a Francia e Stati Uniti per chiedere notizie sul traffico aereo militare nello spazio al largo di Ustica, la sera del 27 giugno 1980 e a cui la Francia ha già risposto positivamente garantendo piena collaborazione nel momento in cui verrà presentata richiesta ufficiale.
“E’ il Governo- ha sottolineato ancora Priore- che dovrà sostenere le richieste di rogatorie rivolte agli Stati Uniti, alla Francia e alla Nato.”
E mentre l’opposizione chiede che il ministro riferisca in Parlamento in merito alle suddette dichiarazioni, avendo egli specificato di parlare a nome dell’esecutivo e non a titolo personale, è in corso in queste ore il convegno organizzato a Bologna “Come combattere il muro di gomma. Stato e società civile si confrontano” parte del fitto calendario previsto per il trentennale.
Secca la replica di Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime: “'Non sono andata a trasmissioni dove c'era Giovanardi, perche' la sua e' un'informazione che fa disinformazione. Dice cose mendaci e non riesco a confrontarmi con lui. Io voglio ricordare il trentesimo anniversario partendo solo da dati di fatto', ha aggiunto la Bonfietti chiedendo ancora una volta al Governo di fare di tutto per accertare la verita… e' ora che la politica si interessi di sapere chi ha potuto mai abbattere un aereo civile in tempo di pace e spero che il mio paese sia all'altezza di pretendere questa verita''.
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