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Valigia Blu: “Un altro sciopero è possibile? Rispondiamo al bavaglio creativamente” Giulietti: “Il 9 la mobilitazione FNSI, poi continuiamo la protesta con fantasia”
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di Giorgio Santelli

Valigia Blu: “Un altro sciopero è possibile? Rispondiamo al bavaglio creativamente” Giulietti: “Il 9 la mobilitazione FNSI, poi continuiamo la protesta con fantasia” Non c’è contrarietà allo sciopero dei giornalisti da parte di Valigia blu, ma sostegno e la voglia di ulteriori iniziative creative. Valigia blu pensa alla superinformazione per rispondere alla disinformazione che afferma “siamo tutti intercettati”. Dopo lo sciopero del 9 luglio, con il contributo di giornalisti, editori e società civile, la proposta agli editori: giornali a tiratura speciale e a metà prezzo per informare sul bavaglio della legge Alfano. Arianna Ciccone, responsabile di Valigia Blu, ne parla in un’intervista con Reporter senza Rete. Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo 21: “Ben vengano oggi altre proposte purché condivise FNSI e assemblea Cdr che hanno votato lo sciopero all’unanimità e che dovranno condividere anche nuove forme di lotta dopo la mobilitazione del 9”.

Arianna Ciccone, la proposta avanzata da Valigia blu nel pomeriggio di ieri sta avendo effetti anche diversi da quelli che vi proponevate. Oltre ad aggiungere elementi di vivacizzazione nella battaglia contro la legge bavaglio, oltre a contribuire a tenere viva la tensione nella pubblica opinione, sembra però esserci anche una sorta di grimaldello che forza sull’unitarietà del mondo dell’informazione legata allo sciopero del 9. Che ne pensi?
“Diciamo che questo era un aspetto che proprio non abbiamo né toccato né pensato di toccare. La nostra idea è uniamoci come società civile, facciamo un’alleanza comune, editori, giornalisti, blogger e cittadini elettori. Per cui era una proposta assoluta di unità e non di disunità. Ma poi perché se uno fa una proposta alternativa deve necessariamente essere vista come contro!”.

Forse non tutti hanno letto il tuo editoriale su L’Espresso in cui questo era chiarito. Comunque a qualcuno non è parso vero che si potesse mettere in discussione la coralità dello sciopero. Tu non sei contro lo sciopero dei giornalisti?
“Noi non siamo contro lo sciopero indetto dalla Federazione Nazionale della Stampa. Una  reazione forte ci voleva eccome di fronte a una legge del genere! Ma noi non facciamo parte di nessun fronte. La mia è una proposta che parte come società civile, siamo fuori da certe logiche e da certe dinamiche. E poi nel pezzo che l’Espresso ha pubblicato questa mattina sono molto chiara su questo. Abbiamo proposto di pensare ad una forma di sciopero diversa, in modo che abbia un impatto comunicativo più forte. Scateniamo la nostra creatività perché alla disinformazione “siamo tutti intercettati” vogliamo scatenare la superinformazione: “informateci tutti”.

Parlate di superinformazione su una legge e sui metodi che vorrebbero nascondere all’opinione pubblica la verità di questa legge. Valigia Blu sta nel coordinamento che ha dato vita alla giornata del Primo Luglio e il comitato ha proposto un calendario di iniziative. Dunque  non ci si ferma lì, non ci si ferma allo sciopero del 9. E se il 9 ci fosse lo sciopero e l’iniziativa da voi proposte diventasse una tappa successiva, prima del 29 luglio.
“Tutto il bene possibile. Se non è possibile per il 9 fare questa iniziativa sbalorditiva, infatti nel nostro appello chiediamo agli editori “ stupiteci”, anche un altro giorno andrebbe benissimo. Rendiamoci conto che una iniziativa del genere, per cui anziché non trovare i giornali in edicola, possiamo acquistarne due o tre in più perché costano la metà, è qualcosa cosa di rivoluzionario e liberale insieme. Ben venga quindi questa iniziativa anche se successivamente allo sciopero”.

In parte questo è l'appello di Lettera 22, Articolo 21 e Reporter Senza Rete al web la scorsa settimana che, per il 9, propone di non fare dai siti di informazione on line, dai blogger e dai portali informazione tradizionale ma di parlare solo del Ddl Alfano e del bavaglio. Il 7 alla sala stampa della Camera dei Deputati ci sarà la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. Valigia blu ci sarà?
“Parteciperemo perché questa iniziativa mi convince ancora di più perché parleremo della legge bavaglio. Chi andrà on line il 9 su voi o noi o su altri blog e siti troverà questo tipo di informazione e capirà quanto è importante e che cosa ci stiamo giocando con questa legge. Ecco perché preferisco la parola al silenzio”.

La proposta lanciata da Valigia Blu sembra però in parte venire strumentalizzata. Non c’è stata, al momento, la risposta degli editori che dicono sì all’idea di mettere in edicola i giornali a metà prezzo e fare una capillare campagna di informazione contro la legge anti-intercettazioni e, ce ne sarebbe bisogno, anche sui tagli all’editoria e alla cultura. Pronti, invece – alcuni giornali e alcuni editori – a rompere il fronte comune e dire “non facciamo più lo sciopero”. Perdendo così la sostanza della proposta che arriva da Valigia Blu che non dice stop alla protesta ma che, al contrario, propone proposte di mobilitazione più forti e visibili che chiamino in causa tutti i media e i loro editori.

“Da sempre Articolo 21 ritiene che le forme di lotta debbano essere diverse, fantasiose, creative, di forte impatto per contrastare una legge illiberale come il ddl Alfano. – afferma il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti -   Ben prima che venisse proclamato questo sciopero votato all’unanimità da tutti i Cdr, Articolo 21 aveva lanciato un appello agli editori per realizzare una pagina simulata di quella che sarebbe stata l’informazione con il Ddl Alfano. Un’iniziativa concordata tra editori giornalisti per una prima pagina di iniziativa comune. Una pagina a lutto, bianca, nera, uno stesso editoriale… ma a questa proposta non c’è stata adesione da parte delle associazioni degli editori”.

Quindi c’è bisogno di mobilitazione, di quella indetta dalla FNSI e anche di altri momenti di protesta come quelli lanciati da Articolo 21, Lettera 22, Reporter Senza Rete, Valigia blu, pezzi di società civile…
“Ben vengano oggi altre proposte purché condivise FNSI e assemblea Cdr che dovrà condividere anche le nuove forme di lotta. In ogni caso ci auguriamo che, di fronte alla gravità, qualunque sia la decisione assunta dalla FNSI, ci sia più ampio consenso da parte di editori, giornalisti, società civile affinché la sostanza prevalga sulla forma. E dal momento che questa storia, purtroppo, non finirà con la protesta del 9 luglio ci sarà il tempo di riunire tutte le associazioni per stabilire insieme altre forme di protesta e lotta, le più creative possibili”.

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